Gennaio 17 - LE PERLINE COLORATE - Patetici tentativi di dare sostanza al nulla
Pare che il migliore imbonitore della storia sia stato quello che riuscì a vendere l’aria fritta ma sembra che questo più o meno invidiabile primato corra il serio rischio di essere insidiato a Marano da uno stuolo di menestrelli e cantastorie che fanno a gara a chi meglio riesce a raccontare con l’enfasi delle grandi gesta la pochezza di un’amministrazione piccola piccola che non riesce a cavare un ragno dal buco.
Non sappiamo quanti, anche nella parte più paesana della città, si lascino ancora abbindolare dalla luminescenza delle perline colorate crediamo però che sia giusto riportare le cose alla loro reale dimensione e proviamo a farlo anche se sappiamo che non riusciremo a star dietro alla frenetica attività dei menestrelli i quali, probabilmente, non si rendono nemmeno conto che questo patetico tentativo di dare sostanza al nulla alla fine diventa una conferma del nulla perché le cose, quelle vere, parlano da sole
La posa della “prima pietra”

Una notizia che era stata preannunciata con comunicati entusiastici sul sito del Comune, riportata poi con grande evidenza su organi di stampa ufficiali sempre più addomesticati e moltiplicata da mille richiami sul WEB è quella della “posa della prima pietra” per il restauro del Convento di S.Maria degli Angeli indicata con grande prosopopea come un evento epico da accreditare all’amministrazione Liccardo
Proviamo a vedere quanto c’è di epico in questa storia e quale è la parte di Liccardo
La scenografia per impressionare gli indigeni

Ci sarebbe da discutere sul merito…
E domandarsi fino a che punto sia stata brillante l’idea di andare a impegnare la bellezza di 3,5 milioni di euro per andare a restaurare una struttura che non è del Comune e che, così come è stato congegnato il progetto, non produrrà alcun tipo di ritorno per la città; ma si tratta di scelte che non sono state operate dall’attuale amministrazione per cui non è a Liccardo che ne può essere attribuito il merito o imputata la colpa se non per quella parte di contiguità che questa amministrazione di pretta marca strapaesana ha con le precedenti dello stesso identico tipo
Il peana del finanziamento recuperato e il rischio di un aborto probabile
Chiarito che la progettazione dell’opera e l’acquisizione del finanziamento sono cose che appartengono al passato, se c’è qualcosa che possa essere attribuito a merito dell’amministrazione, e non per la genialità delle intuizioni ma per quei rapporti di comparaggio politico ai quali Liccardo ha pagato più di un pedaggio, è il fatto che per il momento si è evitato che andassero perduti i fondi messi a rischio da una macroscopica opera abusiva realizzata dai soliti noti e a causa della quale la Soprintendenza aveva negato il parere favorevole condizionandolo al previo abbattimento C’è però un piccolo dettaglio che è opportuno non sottovalutare ed è il fatto che l’abuso incriminato è ancora lì e che il parere della soprintendenza è stato sbloccato in via del tutto provvisoria e a seguito delle opportune pressioni politiche solo in considerazione del fatto che sono stati avviati gli atti procedurali per l’abbattimento, ma tutto ritornerà in discussione se l’abbattimento materiale non dovesse avere luogo e da come stanno le cose sarà ben difficile che il mostro venga buttato giù
La frettolosa comparsata

Normalmente la cerimonia del taglio del nastro avviene quando, a lavori terminati, si inaugura un’opera compiuta; perché questa frettolosa cerimonia in pompa magna inventata con la scusa improbabile della posa di una inesistente prima pietra? Due sono le possibili ragioni: la prima è cercare di fare vedere alla città che, nonostante la conclamata incapacità di chi la amministra, qualcosa si muove, la seconda e la più probabile è che sarà quanto mai difficile che si arrivi al taglio del nastro di un’opera che a noi sembra destinata a abortire, meglio anticiparsi
C’è qualcuno che riesce a trovare qualcosa di epico in questa indecorosa sceneggiata?
La riasfaltatura delle strade

Ci terrorizza il pensiero che quando ha pensato di candidarsi a fare il Sindaco Angelo Liccardo avesse in testa idee di questo tipo e che con questo sistema di valutare le cose abbia ritenuto di essere in grado di amministrare la città…roba da far venire i brividi, altro che il mezzo metro di ghiaccio.