Forme di ENERGIA e Risparmio Energetico

Forme di ENERGIA e Risparmio Energetico

Spesso si fa una grande confusione parlando delle diverse fonti di energia, che ricordiamo sono classificate in :

  • Energia Rinnovabile
  • Energia Alternativa
  • Energia non Rinnovabile

Addirittura in certe occasioni Energia Rinnovabile ed Alternativa, li abbiamo sentiti usare come  sinonimi e/o spesso la distinzione tra le due tipologie di energie viene sottovalutata o per nulla considerata. Per l’ambiente, invece , è  di fondamentale importanza distinguerne le differenze.

Vediamo schematicamente le varie forme di energia:

  • Energia Rinnovabile

Sono da considerarsi energie rinnovabili quelle forme di energia generate da fonti che per loro caratteristica intrinseca si rigenerano o non sono "esauribili" nella scala dei tempi "umani" e, per estensione, il cui utilizzo non pregiudica le risorse naturali per le generazioni future.

Sono dunque generalmente considerate "fonti di energia rinnovabile" il sole, il vento, il mare, le cascate, il calore della Terra, ovvero quelle fonti il cui utilizzo attuale non ne pregiudica la disponibilità nel futuro. Un inciso sul caso dell'incenerimento dei rifiuti, in Italia anche detta "termovalorizzazione":  è da notare che solo in Italia (in violazione delle direttive europee in materia) viene considerata rinnovabile totalmente l'energia prodotta dalla termovalorizzazione laddove la UE considera invece "rinnovabile" solo la parte organica dei rifiuti (ovvero gli scarti biodegradabili).
Tale posizione è condivisa da gran parte dei movimenti ambientalisti, per i quali deve essere scartata da tale computo l'energia prodotta dai rifiuti solidi urbani, in quanto questi sono prodotti anche con materie prime fossili o prodotti sintetici non biodegradabili. La sola parte organica dei rifiuti sarebbe dunque da considerarsi realmente "rinnovabile".

  • Energia Alternativa

Per fonte di energia alternativa si intende un modo di ottenere energia elettrica fondamentalmente differente da quella ottenuta con l'utilizzo dei combustibili fossili, che costituiscono le fonti "non rinnovabili". In questa categoria è compresa l’energia nucleare (in particolare l'isotopo 235 dell'uranio, l'elemento attualmente più utilizzato per produrre energia nucleare, ha fonti che in futuro si esauriranno).

  • Energia non rinnovabile

Per fonte di energia non rinnovabile si intende un modo di ottenere energia utilizzando dei combustibili fossili quali: petrolio, carbone, gas naturale, che, appunto, costituiscono le fonti "non rinnovabili" sia perché per rigenerarsi hanno bisogno di lunghi periodi di formazione e sia perché sono presenti in riserve non inesauribili sulla scala dei tempi umana e sono limitate nel futuro.

Detto questo appare chiaro che il futuro della sostenibilità intesa come misura di “disturbo” dell'uomo sulla natura, dovrà andare in direzione delle fonti rinnovabili visto che il nucleare (oltre ad essere molto pericoloso)  non è né rinnovabile né inesauribile.

Fatta questa distinzione di massima , mi premeva sottolineare che l’importante è  non sprecare nessuna forma di energia, infatti oggi (che è molto sentito il discorso del risparmio energetico)  si può affermare senza essere smentiti , che la fonte di energia più ecologica è quella del Risparmio Energetico.

In quest’ambito ci piace riprendere dal sito www.ingegneri.info un articolo molto interessante    dal titolo: 

Per l'edilizia sostenibile, la 'spinta' arriva dai Comuni .

Crescono innovazione e sostenibilità nel panorama dell’edilizia italiana con una spinta “dal basso”. Sono, infatti, 1.003 i Comuni italiani che hanno modificato i propri regolamenti edilizi per inserire nuovi criteri e obiettivi energetici e ambientali per migliorare le prestazioni delle abitazioni e la qualità del costruito, anticipando e andando oltre la normativa in vigore.

Promosso cinque anni fa da Cresme e Legambiente, l’Osservatorio nazionale sui regolamenti edilizi fotografa il cambiamento in atto nella filiera delle costruzioni, ricostruendo annualmente il quadro dei provvedimenti nazionali e regionali in materia di innovazione energetica e ambientale. L’ultima edizione, il rapporto Onre 2013, è stato presentato oggi (8/3/2013) a Milano, e vede quest’anno l’ingresso di partner importanti della filiera delle costruzioni, quali Assotermica, Consiglio nazionale degli architetti, Federlegnoarredo, Pvc Forum, Uncsaal.

Complessivamente sono oltre 21 milioni i cittadini che vivono nei Comuni dove sono in vigore regolamenti sostenibili, strumenti innovativi diffusi in tutte le Regioni italiane, ma con una forte prevalenza in quelle del centro-nord. La ricerca sottolinea, inoltre, come siano aumentati i Comuni virtuosi: i regolamenti sostenibili sono cresciuti del 42,3% rispetto al 2010 e addirittura dell’80% rispetto al 2009.

Tra le più avanzate rispetto ai temi dell’efficienza energetica sono da segnalare le Province autonome di Trento e Bolzano, dove la certificazione energetica è oggi una pratica conosciuta e diffusa e dove si è stabilito che per tutte le nuove costruzioni la classe B deve essere, per tutti i nuovi interventi, quella minima obbligatoria.

La Lombardia è la Regione dove si conta la quantità più elevata di Comuni virtuosi (318), seguita da Toscana (133) ed Emilia-Romagna (con 127). L’Emilia-Romagna inoltre ha deciso di anticipare gli obblighi di sviluppo delle energie rinnovabili previsti dal Decreto 28/2011 e quindi di soddisfare una percentuale crescente dei fabbisogni di riscaldamento, raffrescamento, elettricità.

Ecco i numeri del rapporto Onre 2013

Isolamento termico: è tra i punti fondamentali da affrontare per il contenimento dei consumi energetici delle abitazioni ed è un parametro trattato da almeno un Comune per Regione. Sono 782 quelli che prevedono obblighi sull’isolamento termico degli edifici.

Tetti verdi: anche il ricorso a tetti verdi inizia ad essere inserito nei Regolamenti Edilizi proprio per migliorare l’isolamento termico degli edifici. In 328 Comuni per le nuove edificazioni è incentivata e promossa la realizzazione di parte della copertura con “tetti giardino” per un miglior isolamento termico.

Serramenti: per quanto riguarda i serramenti ad alta efficienza l’argomento viene affrontato in 439 Comuni, dei quali 386 obbligano a rispettare specifici parametri di trasmittanza, 64 incentivano miglioramenti nelle prestazioni.

Isolamento acustico: 303 Comuni hanno deciso di affrontare l’argomento del corretto isolamento acustico negli edifici. Di questi, 220 prevedono un limite preciso alle emissioni acustiche da rispettare, 45 prevedono incentivi qualora si raggiungano livelli di isolamento acustico particolarmente elevati.

Orientamento e schermatura degli edifici: sono 475 i Comuni che nei loro regolamenti affrontano il tema dell’orientamento e/o ombreggiatura delle superfici vetrate. In 324 Comuni i due requisiti sono obbligatori.

Permeabilità dei suoli ed effetto isola di calore: sono 212 i Comuni che trattano la permeabilità dei suoli nei loro Regolamenti Edilizi, punto fondamentale per impedire l’incremento delle temperature nella aree urbane, noto come effetto “isola di calore”, e di conseguenza per evitare un sempre crescente bisogno di impianti di climatizzazione nei mesi estivi.

Materiali da costruzione locali e riciclabili: 446 sono i Comuni i cui regolamenti edilizi prendono in considerazione l’origine dei materiali e l’energia impiegata per la loro produzione. In 50 vengono proposti incentivi per realizzare edifici con materiali naturali e riciclati.

Utilizzo fonti rinnovabili: risultati particolarmente importanti sono quelli raggiunti dalle energie rinnovabili. Infatti, in ben 856 Comuni italiani si parla dell’installazione di pannelli solari termici e fotovoltaici.

Di questi sono 638 quelli dove vige l’obbligo di installazione del fotovoltaico e 613 per il solare termico.

Risparmio idrico: Sono 570 i Comuni che inseriscono il tema del risparmio idrico nei propri Regolamenti Edilizi, di cui 505 prevedono l’obbligo, 15 incentivi ed i restanti 50 fanno semplice promozione.

Recupero acque meteoriche: Il tema del recupero delle acque piovane, per la manutenzione delle aree verdi e per gli autolavaggi, è presente in 556 Comuni, in 449 di questi è un requisito obbligatorio.

Recupero acque grigie: questo tema è presente in 199 Regolamenti ed in 39 se ne fa un requisito cogente sia nel caso di nuova costruzione sia in quello di ristrutturazioni importanti.

Pompe di calore e caldaie a condensazione: sono 22 i Comuni in cui si obbliga l’installazione di pompe di calore (in alternativa alle fonti rinnovabili) in 165 si fa promozione, mentre in 17 Comuni sono previsti incentivi.

Contabilizzazione individuale del calore: sono 251 i Comuni che si occupano della contabilizzazione individuale del calore con impianto centralizzato di produzione. Tra questi, sono 208 quelli che ne fanno un requisito cogente per i nuovi edifici o in caso di nuova installazione del sistema di produzione di calore.

Ventilazione meccanica: l’adozione di sistemi di ventilazione meccanica controllata è prevista in 345 Comuni. L’obbligo è presente in 105 Regolamenti Edilizi, mentre in 30 casi il requisito è incentivato.

Teleriscaldamento: in 200 Comuni viene espressamente richiesto nei Regolamenti Edilizi di utilizzare la rete di teleriscaldamento qualora presente ad una distanza inferiore ai 1.000 metri. In 9 Comuni sono previsti incentivi.

Certificazione energetica: 441 Comuni sottolineano nel proprio Regolamento l’obbligatorietà della certificazione energetica per gli edifici. Sono 38 quelli che prescrivono per i nuovi edifici e le ristrutturazioni l’obbligo di raggiungere almeno la classe B. Sono in tutto 84 i Comuni che incentivano poi i “salti” di classe energetica, ossia il passaggio delle prestazioni energetico-ambientali degli edifici da una classe più bassa ad una più efficiente.