FEB 25 - LA LOTTA CONTINUA - Ma è guerra per la spartizione delle polpette

FEB  25   -   LA LOTTA CONTINUA - Ma è guerra per la spartizione delle polpette

L’AGGUATO

Torniamo, come promesso, sul Consiglio Comunale di mercoledì 18 febbraio perché non può passare sotto silenzio l’ennesimo tentativo da parte della fazione che fa capo a Di Guida di far mancare il numero legale e far saltare il Consiglio disertando l’assise; un tentativo che la dice lunga sul fatto che la guerra all’ultimo sangue da sempre in atto fra i diversi gruppi di squaletti che si dimenano nell’acqua fetida di una maggioranza vorace non è mai finita e che soprattutto fa capire con una chiarezza lampante come fra gli argomenti all’ordine del giorno ce ne dovesse essere qualcuno che, ai fini spartitori, rivestiva il carattere di una tale importanza da meritare l’agguato

 

L’OPPOSIZIONE MANTIENE IL NUMERO LEGALE

L’agguato dei diguidiani, nella circostanza lasciati soli dai compagni di merende del NCD, per funzionare faceva affidamento sull’abbandono dell’aula da parte dei consiglieri di minoranza i quali però, considerando che in ogni caso la delibera di privatizzazione dell’acqua sarebbe comunque stata approvata in seconda convocazione, inaspettatamente, hanno scelto di restare e mantenere il numero legale non solo per partecipare alla discussione su un argomento sul quale avevano molto da dire (e l’hanno detto in termini tanto chiari da provocare le dimissioni dell’assessore) ma anche per sparigliare i giochi delle varie fazioni in lotta impedendo a chiunque di utilizzare a proprio favore le scelte e le decisioni autonome dell’opposizione

 

E’ GUERRA PER LA SPARTIZIONE DELLE POLPETTE

L’ennesima prova di forza tentata in un’occasione del tutto imprevista induce spontaneamente a domandarsi quali siano le ragioni reali di una guerra tanto dura quanto ostinata che regolarmente riesplode ogni volta che nel corso dell’anno amministrativo capita il momento in cui il voto anche del più insulso fra i consiglieri può decidere il destino della consiliatura; le battaglie più furibonde si scatenano in occasione dell’approvazione del bilancio di previsione, quando arriva in Consiglio l’approvazione del rendiconto di gestione, quando si avvicina il riequilibrio di bilancio o quando viene presentata una delibera che sta molto a cuore al Sindaco come quella della privatizzazione dell’acqua; sono questi i momenti delle aggregazioni più impensate, dei ricatti più osceni, degli scontri più cruenti e dei compromessi più squallidi giocati tutti immancabilmente sul fronte del business e della clientela cose che, a conti fatti, alla fine risultano essere la ragione primaria per non dire unica per la quale certa gente fa politica e motiva scelte amministrative e schieramenti politici solo con il tentativo di avere la possibilità di mettere le mani in pasta per gestire affari, favorire gli amici, fare clientela e, perché no?, magari fare anche qualcosa di soldi. Ovviamente non siamo noi a dir cose tanto scontate ma sono i fatti e ne raccontiamo alcuni

Il braccio di ferro ingaggiato in occasione del voto sul bilancio, quando sono volate parole grosse e minacce di stampo vetero-camorristico, ha fruttato ai diguidiani un assessorato fra i più ambiti per clientelismo, quello delle Politiche Sociali strappato a forza alla fazione liccardiana e tolto alla plenipotenziaria Giaccio per essere affidato a Salvatore Di Stefano; quelli del Nuovo Centro Democratico, per l’occasione stretti con vincoli indistruttibili ai diguidiani, hanno avuto in appannaggio un assessorato che loro stessi hanno definito “pesante” perché, abbandonando quello del Personale, che non gestiva soldi e non assicurava molto a livello di clientela, si sono accaparrati quello dei Lavori Pubblici molto più dotato in termini di capitali da gestire e di favori da distribuire e quello dell’Ambiente che è titolare della gara di appalto per i servizi di igiene urbana che vale 44 milioni di euro e tanti favori da fare e da ricevere

 

Una autorevole conferma. Un’idea quanto mai esplicita di cosa si intenda per “fare politica” in un certo mondo ci viene dall’intervento diretto del guru dei diguidiani, Antonio Di Guida, che va su tutte le furie quando inavvertitamente irrompe sullo scenario dell’appalto per i servizi di igiene urbana un terzo incomodo nella persona dell’Ing. Brasiello che ritorna alla funzione di Responsabile dell’Ufficio Ambiente che aveva lasciato da alcuni anni per andare a fare il Sindaco a Grumo Nevano (si suggerisce in proposito di andarsi a rileggere l’articolo apparso sul blog il 9 febbraio con il titolo “una polpetta da 44 milioni” cliccando qui), è Di Guida che avanza pesanti sospetti sulla trasparenza di una gara così succulenta ed è sempre lui che precisa che per quanto il bando sia affidato alla SUA l’ufficio ambiente avrà un ruolo fondamentale nell’espletamento della gara”; chiaro come il sole il riferimento a possibili e forse anche già avviate interferenze nella gestione della gara e al fatto che l’arrivo di Brasiello venisse a rompere le uova nel paniere

 

L’esternalizzazione dei servizi sociali. Nel Piano Sociale di Zona TUTTI i servizi sono stati esternalizzati con la proclamata intenzione di migliorare le prestazioni ma nei fatti TUTTE le cooperative sociali, le associazioni e le ONLUS che se li sono accaparrati hanno precisi e ben individuati referenti politici

 

PERCHÉ L’ACQUA NO?

In un contesto così inquinato la domanda che sorge spontanea è: perché la gara per la privatizzazione dell’acqua dovrebbe sfuggire a questa logica perversa che pervade tutto l’agire dell’ amministrazione Liccardo? La prova di forza tentata dai diguidiani che hanno provato a far saltare il Consiglio dopo che avevano tentato senza riuscirci di far modificare i criteri di scelta del contraente sarebbe la prova provata di un interesse certamente non legato ai principi dell’acqua bene comune ma alla voglia di non essere tagliati fuori da un business il cui destino sembra anche a loro ( e non solo a noi) ormai definito

 

MERAVIGLIA LA MERAVIGLIA

Ci pare impossibile che un uomo navigato come Paolo Longoni non abbia capito in quasi due anni di condominio con chi aveva a che fare e ci meraviglia la sua meraviglia quando si straccia le vesti e annuncia drammaticamente le dimissioni, alle quali ovviamente nessuno crede, dopo che abbiamo detto in Consiglio quello che andiamo ripetendo dal 21 giugno 2014 quando in un articolo apparso sul blog dal titolo “la frittata è fatta” (clicca qui) dicevamo senza mezzi termini “il progetto Longoni-Liccardo apre la strada a un’ipotesi molto meno edificante: con la preannunciata privatizzazione dei tributi si apre un business milionario e chissà che non si abbia già in mente il nome di qualche azienda seria a cui affidare l’appalto e quello di tanti clienti da far assumere?”

 

 

Sicuro che non è stata la concorrenza dei diguidiani a far saltare il giocattolo?