Feb 21 - CENTRO COMMERCIALE NATURALE: ATTENTI ALLE SORPRESE - Forse non è tutto oro quello che luccica
Da alcuni giorni campeggia sul sito istituzionale del Comune di Marano la notizia che starebbe per realizzarsi dalle nostre parti nientepopòdimenoché un Centro Commerciale Naturale e, dall’enfasi con la quale viene annunciato l’evento, sembrerebbe proprio che stia per succedere qualcosa che potrebbe cambiare la storia della città e rimettere in moto un’economia ormai prossima al collasso con il rilancio in grande stile di un commercio che sembrava ormai destinato a morire di asfissia
Tutta questa prosopopea ha stuzzicato la nostra naturale diffidenza e quando abbiamo scoperto che a patrocinare il tutto era quell’assessore Ruggiero che è specializzato nel distribuire perline colorate per infinocchiare i gonzi, abbiamo cercato di saperne di più e abbiamo scoperto cose che consigliano una certa prudenza ed è su queste che vogliamo riflettere con i nostri lettori
Cos’è un Parco Commerciale Naturale
Non ha niente a che vedere con qualcosa che assomigli al Parco Commerciale tipo Auchan di Giugliano, è grosso modo una cosa di questo tipo: prendete un pezzo di città denso di attività commerciali, perimetratelo in una qualche maniera e chiamatelo “parco commerciale”, provate ad abbellirlo con aiuole, giardinetti, qualche chiosco, cercate di eliminare le barriere architettoniche, aggiustate i marciapiedi e vedete di sistemare in una maniera più intelligente i parcheggi: ecco, il Parco Commerciale Naturale è una cosa di questo tipo e, se dobbiamo proprio dirvela tutta, non riusciamo a capire come tutto questo, in un periodo di crisi nera, riesca a rilanciare il commercio
Chi farà tutto questo e con quali soldi?
Appurato che il Comune non dispone del becco di un quattrino è inimmaginabile pensare che possa essere lui a scucire i soldi, però c’è la Regione che, grazie ai buoni uffici degli amici e dei cumparielli di Ruggiero, potrebbe contribuire con un finanziamento in conto capitale per un massimo di 300.000 euro qualora il progetto sia convincente e sempreché le opere che si vorrebbero fare siano già incluse nel Piano Triennale della Opere Pubbliche
Ci sono poi altri dettagli non di poco conto che vorremmo qualcuno ci chiarisse e che, soprattutto, li chiarisse a quei commercianti che sembra abbiano sposato con entusiasmo l’idea La Regione non rimborsa l’IVA e concorre al massimo per il 90% della spesa prevista per cui, ipotizzando una spesa massima di 300.000 euro, dall’ente di Santa Lucia arriverebbero 270.000 euro e qualcun altro dovrebbe mettere i restanti 30.000 mentre per i 66.000 euro dell’IVA bisognerà che ci sia chi ci pensa
Vorremmo poi che l’assessore Ruggiero ci facesse capire cosa significa quella frase del bando che dice che “si considerano ammissibili gli interventi le cui spese siano fatturate e quietanzate nel periodo compreso fra la data di presentazione della domanda e la data di ultimazione dei lavori” Se la Regione sgancia i soldi solo a fronte di fatture quietanzate potrebbe voler dire che i soldi arrivano solo a lavori ultimati e a rimborso per le spese sostenute e documentate: ma chi le anticiperà le spese? Se, come ovvio, non potrà farlo il Comune a chi toccherà mettere mano alla tasca? Non credo che lo stato di salute dell’economia dei commercianti di Marano consenta loro di farsi anticipatari, ma prima che corrano dal notaio a costituirsi in consorzio bisognerà pure che questi nodi vengano sciolti
Come può succedere in tutto ciò che è umano potremmo essere noi quelli che hanno preso le palle del ciuccio per lampadine fulminate e saremmo lieti se qualcuno ce lo facesse capire; avevamo un dubbio e l’abbiamo condiviso con i nostri lettori e l’idea di mettere una pulce nell’orecchio dei commercianti che si stanno buttando in questa avventura ci è sembrata casa giusta e necessaria
D’altra parte, visto il livello di chi sta tentando con scarsi risultati di amministrare la città, l’ipotesi che non abbiano capito niente è tutt’altro che peregrina