Feb 17 PIU' EUROPA: UN BUSINESS PER POCHI Alla città solo le briciole
Una grande opportunità nel momento sbagliato
Sembrava che con l’arrivo dei finanziamenti del programma PIU Europa il volto di Marano sarebbe cambiato, le risorse assegnate (circa 29 milioni di euro), avrebbero potuto effettivamente consentire significativi cambiamenti in termini di infrastrutture essenziali e di miglioramento complessivo della vivibilità ma, purtroppo, questa importantissima opportunità è piovuta sulla città nel momento più cupo della sua storia Nel momento in cui al Comune c’erano i peggiori e imperava un modo di gestire la cosa pubblica esclusivamente in funzione dei ritorni economici e clientelari che ne potevano derivare e la fine che hanno fatto i fondi che l’Europa ci aveva messo a disposizione indica in maniera deprimente il livello di incapacità, pressappochismo, inettitudine e voracità che ha caratterizzato l’infausto periodo Perrotta-Cavallo

Non si devono dare le perle ai porci
Lo spazio che abbiamo a disposizione non consente di trattare l’argomento in maniera compiuta in una sola volta per cui, avendo già in programma di tornare sull’argomento nei prossimi numeri, in questo breve articolo ci limitiamo a indicare le cifre di uno dei più colossali fallimenti nella vita del Comune di Marano e vedremo come si è sprecata una formidabile opportunità per il solo fatto di aver affidato la città alle persone sbagliate
Quello che si era pensato di fare
Torneremo la prossima volta sul merito dei singoli progetti, adesso andiamo solo a elencare quello che i nostri amministratori avevano pensato di fare con i 29 milioni a disposizione partendo dal concetto di frazionare il più possibile per favorire quanti più amici si potesse. Premesso che l’Europa pretendeva un cofinanziamento comunale pari al 10% dell’importo finanziato e che non venivano finanziati gli espropri oltre un certo limite furono messi giù alla meglio i seguenti progetti definitivi (precisiamo che tutti i dati sono tratti dal mensile locale L’Attesa):
· Ristrutturazione del tribunale per un importo di 2,4 milioni a carico Europa e 946.000 euro del Comune (cofinanziamento)
· Restyling di Via Salvatore Nuvoletta per 1 milione
· Costruzione della Caserma dei Carabinieri per 3,2 milioni a carico del Comune (cofinanziamento)
· Viabilità di raccordo per 2 milioni
· Restauro del chiosco di S. Maria degli Angeli per 3 milioni
· Parco Urbano per 1,8 milioni
· Asse Commerciale per 2,4 milioni
· Via G. Pepe per 2,4 milioni
· Area Via S.Rocco-C.so Mediterraneo per 1,2 milioni
· Piazzale Dalla Chiesa per 1.080.000 euro
· Assi stradali del centro storico per 3 milioni
· Delocalizzazione del mercato ortofrutticolo per 7,2 milioni di euro
· Via Casalanno e dintorni per 1,3 milioni di euro
Importo complessivo dei lavori messi a progetto: € 28.780.000
Quello che alla fine si fa

La Regione comunica a Cavallo che per motivi di spending review il finanziamento viene ridotto (ma sono soldi europei non regionali!) per cui vengono depennati gli ultimi tre progetti per un importo di € 11,5 milioni. Cavallo e Buondonno vanno in Regione per farsi valere ma tornano come l’Aretino Pietro; oltre a questo salta la “Viabilità di raccordo” perché lungo il percorso c’è un capannone abusivo, salta il “Parco Urbano” per motivi di esproprio, salta l’area “S.Rocco-C.so Mediterraneo” per gli stessi motivi e se ne vanno così lavori per altri 5 milioni
Segnaliamo che per il lavoro del Chiostro di S. Maria degli Angeli, già appaltato, manca il parere della soprintendenza mentre su quello di Via G. Pepe c’è un contenzioso giudiziario che non si sa quanto durerà
Supponendo che gli ultimi due progetti si realizzino risulta che dei 29 milioni che ci voleva dare l’Europa ne riusciamo a spendere solo 12,28 con un radicale stravolgimento del quadro economico complessivo perché a questo punto i circa 4 milioni di cofinanziamento comunale non sono più il 10% della somma finanziata ma sono il 33%
Chi ha fatto l’affare
L’affare l’hanno fatto i tecnici incaricati della redazione dei progetti, tutti rigorosamente lottizzati fra i partiti di maggioranza (a parte i progetti che Pitocchi affida alla sua società Seteco Engineering), perché hanno fatto i progetti per tutto l’importo inizialmente stanziato e incassano (IVA inclusa) la bella somma di 2.425.000 euro dei quali 1.234.000 vanno per la progettazione di lavori che NON SI FARANNO MAI
Non vanno per niente male i tecnici comunali i quali, non tutti in verità, aggiungono allo stipendio qualcosa come 472.000 euro
C’è poi la somma di 458.000 che è a disposizione per “gli esperti” che affiancano i tecnici comunali e che, c’è da scommettersi, verrà spesa per intero
Il quadro finale
Alla fine viene fuori questo quadro: per fare 12,28 milioni di lavori finanziati dai fondi europei:
Ø il Comune di Marano si impegna a fare lavori con fondi suoi per 4 milioni;
Ø i progettisti si portano a casa 2,425 milioni;
Ø i tecnici comunali hanno incentivi per 472.000 euro;
Ø agli esperti andranno 458.000 euro;
Ø il Comune di Marano ha dato 200.000 euro all’ANCI per l’accompagnamento nella preparazione degli atti per ottenere il finanziamento
ne viene fuori che, oltre al costo per il Comune, se ne vanno per ammenicoli vari ben 3.654.000 euro che rapportati ai 29 milioni del finanziamento sarebbero il 10% ma che diventano una bomba del 30% sul valore dei lavori effettivamente in esecuzione
“Impariamoli” a correre
E questa gente, con il PD in testa, vorrebbe ritornare a governare? “Impariamoli” a correre!!