Dec 4 LA BANDA DEL BUCO - La resistibile carriera di un Sindaco tappabuchi

Dec 4 LA BANDA DEL BUCO - La resistibile carriera di un Sindaco tappabuchi

Un ragazzo precoce
Che il ragazzo fosse particolarmente precoce avevamo avuto modo di scoprirlo dai vari spunti biografici ammanniti in diversi tipi di salsa nelle numerose e variopinte iniziative che hanno costellato una campagna elettorale all’ultimo grido, ma che già nei primi sei mesi di una carriera amministrativa, per quanto si annunciasse foriera di grandi gesta, riuscisse a mettere a segno risultati di straordinaria rilevanza sul piano delle opere pubbliche dobbiamo in tutta onestà riconoscere che non ce lo aspettavamo e con altrettanta onestà non possiamo esimerci dal dare a Cesare quello che è di Cesare riconoscendogli quella prontezza di riflessi, quella capacità organizzativa, quella insospettata operatività che ci hanno impressionato e ci hanno fatto capire che finalmente Marano ha trovato l’uomo giusto, quello che è sicuramente in grado di affrontare e risolvere i problemi che la angustiano con quel piglio decisionale e con quella lungimiranza e intuitività che assicurano un futuro di grandi cose per una città che da tempo aspettava qualcuno che la risollevasse dal pantano proiettandola verso grandi traguardi
Un buco…una voragine
L’occasione per scoprire tutte queste abilità ci è stata offerta da un evento del tutto imprevisto e che, proprio per questo, ci ha consentito di cogliere un altro elemento che va a completare il quadro delle qualità nascoste perché avere la sagacia di carpire l’attimo giusto per tirare fuori il meglio di sé non è cosa da tutti né cosa di tutti i giorni
Con uno degli ultimi nubifragi che non hanno risparmiato Marano si è improvvisamente aperta una voragine lungo la via di San Rocco e quando si dice voragine non si intende un buco un tantinello più grande e un pochetto più profondo ma si dice proprio voragine volendo con ciò intendere una specie di “Fossa delle Marianne”, uno di quegli eventi che, in una città come Marano dove abitualmente le strade sono fondi di biliardo e dove prendere una buca vuol dire essersela proprio andata a cercare, fanno storia e diventano roba da dichiarazione di calamità naturale
La macchina dei soccorsi
Davanti a un disastro di così grave portata c’è stato chi si è messo a disquisire sul perché e sul come fosse successo il fatto andando a individuare le cause del dissesto nella forsennata gestione di un tal Bertini che per un certo periodo è stato sindaco di Marano facendo più guai della grandine e fra questi anche quello di aver fatto, una ventina di anni fa, la fogna incriminata; ha fatto facile sponda chi questo Bertini se lo sogna anche la notte e non ha trovato di meglio che confermarne l’idea, c’è stato chi invece, come il Sindaco Liccardo, si è rimboccato le maniche, ha suonato la carica e ha messo in piedi una macchina dei soccorsi degna del disastro del Vaiont: assessori, tecnici comunali, vigili urbani, pale meccaniche, decine di lavoratori, ingegneri, faccendieri e nullafacenti… tutti mobilitati e precettati per fronteggiare l’emergenza creata da quella che qualche buontempone si ostinava a definire una buca ma che invece era una voragine
Sembra che a nessuno sia venuto in mente di andare a verificare se nelle vicinanze o un poco più a monte ci fosse una di quelle immissioni abusive che qualche rarissima volta interessano la rete fognaria di Marano ma nella concitazione del momento qualche distrazione è normale che capiti e intanto nella “Fossa delle Marianne” è finita una montagna di stabilizzato e di cemento mentre il traffico impazziva non tanto per il senso unico alternato prontamente istituito da una pattuglia della Polizia Municipale automontata quanto per la curiosità che induceva gli automobilisti a rallentare per cercare la voragine e, soprattutto, per ammirare quella perfetta macchina organizzativa che era una vera e propria novità per una città come la nostra abituata a sistema “pasta e fagioli”
Vista l’eccezionalità dell’evento c’è chi ha messo in piedi un vero e proprio tabellone, del tipo di quelli installati per i grandi appuntamenti di carattere nazionale, con il conto alla rovescia che riferiva quanti giorni, quante ore  quanti minuti e quanti secondi  mancavano alla conclusione di questa immane opera che tutta la città aspettava con impazienza
A tempo di record
Un’organizzazione così perfetta non poteva che dare risultati eccellenti e infatti nell’arco di meno di venti giorni l’opera si è conclusa, il portavoce del Sindaco si è scusato per quel poco di ritardo che la pioggia aveva causato, i cantori professionali hanno intonato il peana dei “lavori conclusi a tempo di record” e tutta la città va fiera del proprio sindaco perché non capita a tutti la fortuna di avere un Sindaco che ripara una buca… pardon, una voragine, così bene e così presto come a Marano. Ovviamente adesso i cittadini di Marano si aspettano che si metta mano a riparare quelle migliaia di buche cha hanno fatto delle strade della città degli autentici colabrado ma ormai si sa che come tappa i buchi Liccardo non li tappa nessuno e aspettare non sarà così angosciante
La ciambella e il buco
A proposito di buchi, si sa che non tutte le ciambelle riescono ad averne uno e nessuno si scandalizza se anche per la voragine di San Rocco c’è stato quel piccolo inconveniente per il quale dopo tre giorni che la strada era stata aperta al traffico il buco… pardon la voragine si è fatta un’altra volta; d’altra parte c’era da aspettarselo perché quella è una fogna fatta da Bertini… d’altra parte non è napoletano il detto per il quale chi fraveca e sfraveca nun perde maje tempo?
 

Ma se poi anche per il resto dei problemi che il Sindaco deve affrontare dovesse succedere la stessa cosa? Non fasciamoci la testa: intanto abbiamo visto che le qualità ci sono e questo non è poco.