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DEC 22 - UN SINDACO A RIMORCHIO - A corto di idee o fottuto dalla paura?
Idee rubate o paura fottuta?
Non si può certo dire che il Sindaco di Marano sia un uomo dalle idee brillanti, ad onor del vero pare invece che brilli proprio per una particolare e strutturale difficoltà a produrre idee, grandi o piccole che siano, e in quest’ultimo periodo, a confermare una povertà ormai conclamata, ha cominciato ad prendere piede un nuovo andazzo decisamente inusuale, quello di prendere spunto dalle iniziative dell’opposizione per assumere decisioni a tamburo battente su temi sui quali, magari, l’amministrazione non aveva nemmeno posto l’attenzione
C’è chi ha sottilmente notato e fatto notare che forse non si tratta solo di un accaparramento improprio di idee da parte di una amministrazione che ne è desolatamente a corto ma che potrebbe invece essere il tentativo, nemmeno ben camuffato, di disinnescare la discussione prima ancora che arrivi in Consiglio dove si sa che l’amministrazione e la maggioranza soffrono un incolmabile gap a livello discorsivo, argomentativo e motivazionale per cui preferiscono dare subito per buone le idee che l’opposizione organizza sotto forma di proposte deliberative o mozioni e fare, prima ancora che vengano discusse e decise, quelle cose che si stanno per sottoporre all’attenzione del Consiglio
Noi, ovviamente, siamo convinti che sia la paura del confronto a convincere Liccardo & soci a una resa preventiva ma, come sempre, preferiamo che siano i nostri lettori a decidere come pensarla limitandoci a raccontare i fatti
Lo stadio
Abbandonato, ridotto a un rudere, con un campo di calcio ormai pronto per la semina dei friarielli, da oltre un mese il Centro Polisportivo Comunale era anche senza corrente elettrica e tutte le attività erano sospese; l’Associazione Sportiva che l’aveva in gestione non aveva pagato le quote mensili e non aveva pagato le utenze ma di tutto questo nessuno si era accorto di niente finché i consiglieri di opposizione al gran completo non hanno deciso di chiedere la convocazione di una seduta straordinaria e urgente del Consiglio Comunale per discutere della situazione non più sostenibile della struttura sportiva.
- Il 30 novembre i gruppi consiliari di opposizione protocollano la richiesta
- Il 4 dicembre arriva a tutti gli organi locali di informazione la notizia che il Comune di Marano ha rescisso il contratto di gestione con l’associazione sportiva Marano Calcio; è una notizia fasulla ma il tempismo impressiona
- Il giorno 11 dicembre vengono emanati gli atti per la rescissione contrattuale unilaterale da parte del Comune
- Lunedi 15 dicembre il Consiglio Comunale discute sul problema dello stadio, la proposta delle opposizioni viene ovviamente bocciata ma martedì 16 si riaccendono le luci e l’attività, anche se a scartamento ridotto, riprende
Per una più completa informazione e per tutti i retroscena di questa vicenda dai contorni boccacceschi invitiamo chi ci legge a andarsi a rileggere l’articolo apparso sul blog il 17 dicembre con il titolo “Ci vorrebbe un amico” (clicca qui) mentre noi poniamo alcuni interrogativi fra i tanti che la vicenda suggerisce
- Se l’opposizione non avesse preso l’iniziativa sarebbe successo in meno di 10 giorni quello che non è successo in 18 mesi?
- Fra chi ci sta leggendo c’è qualcuno che seriamente stia pensando che le ragioni di tanta fretta stiano nella voglia di restituire d’urgenza lo stadio alla città?
- Non è più spontaneo pensare che invece si volesse far trovare il Consiglio Comunale davanti al fatto compiuto per deprivarlo di interesse nella speranza che non si andasse a scavare troppo in profondità alla ricerca di responsabilità che coinvolgono pesantemente l’ex Assessore allo Sport Teresa Giaccio e il di lei consorte Salvatore Ruggiero inamovibile responsabile dell’Ufficio Sport del Comune?
Via Veneto
Da mesi i cittadini che risiedono a Via Veneto si svegliano con l’angoscia di non sapere se uscendo dal garage devono mettere la freccia a destra o a sinistra a seconda del piede con il quale si è alzato quella mattina il colonnello Cappuccio, comandante di lungo corso del corpo della Polizia Municipale, che sembra che abbia come primo pensiero quello di cambiare il senso di marcia della martoriata strada sentendo oggi politici e funzionari fautori del senso unico verso Via Falcone e domani quelli che invece sono amici di chi vuole esattamente il verso contrario
Della faccenda si fanno carico i consiglieri del PD che, con un’azione condivisa da tutta l’opposizione, presentano una mozione che prevede che il Consiglio Comunale decida una volta per tutte di ripristinare l’originario senso di circolazione che costringe i residenti a sensibili sacrifici ma contribuisce significativamente a snellire il traffico in zona. Il Consiglio Comunale è convocato per lunedì 15 e venerdì 12 il colonnellone tutto divisa e distintivi decide, pare in via definitiva, di rimettere le cose come stavano.
Anche in questo caso viene facile domandarsi: se non ci fosse stata l’iniziativa dell’opposizione se ne sarebbero accorti che i residenti di Via Veneto correvano il serio rischio di finire tutti alla neuro?
Perché questa decisione arriva proprio il giorno prima che se ne discuta in Consiglio?
La paura fa novanta
Fuori dalla Stazione Unica Appaltante?
Per decisione del Commissario Straordinario il Comune di Marano ha aderito alla SUA, una struttura sovracomunale fortemente voluta dalla Prefettura, alla quale i Comuni demandano la gestione delle gare per lavori o servizi di importo superiore a una certa cifra; l’Amministrazione Liccardo, che ha tutto l’interesse a tenersi buona la Prefettura e a non stuzzicarne la curiosità verso una situazione molto ai limiti, conferma l’adesione e affida alla Stazione Unica Appaltante la gestione della gara per i rifiuti con un costo, solo per lo svolgimento della gara d’appalto, di oltre 250.000 euro e con il risultato che a un anno di distanza sta ancora tutto in alto mare e la gestione della gara per la refezione scolastica con le conseguenze disastrose note a tutti.
Al riguardo i gruppi consiliari di opposizione stavano predisponendo una proposta di deliberazione consiliare per chiedere alla Amministrazione di recedere dalla SUA in considerazione del fatto che il Comune dispone di risorse adeguate per procedere in proprio nella gestione delle gare mentre non è economicamente in grado di sostenere costi esorbitanti.
Questa volta è bastato il pensiero: al decimo punto dell’ordine del giorno del Consiglio Comunale del 19 dicembre troviamo, guarda caso, “Revoca adesione SUA”; il punto è stato ritirato dalla Amministrazione perché ovviamente gli atti non erano sufficientemente istruiti, ma tanto è bastato, nelle intenzioni del banale Liccardo & C., per togliere il pallino dalle mani dell’opposizione e magari rimandare sine die una decisione che preoccupa e una discussione che preoccupa ancora di più.
E’ certo che per uno che si è proposto di guidare la città mettersi a rimorchio delle opposizioni non è proprio il massimo dei risultati, ma, visto che comunque è stupido insistere nel tentare di tirare fuori il sangue da una rapa, alla fine l’opposizione è contenta così, se non altro in questo modo, se non proprio a rimettere in sesto una situazione gravemente compromessa, si può pensare di limitare i danni.