Dec 18 - UN BILANCIO PASTICCIATO - Votato con la tremarella il bilancio previsionale 2013
Sembrava dovesse filare liscio come l’olio il bilancio di previsione del 2013 del Comune di Marano perché mai come quest’anno si combinavano tante congiunture positive da lasciar prevedere che mettere insieme i numeri fosse poco più di una passeggiata ed invece, mai come quest’anno, ne è venuto fuori un pastrocchio tale che i revisori dei conti si sono trovati costretti a esprimere un parere contrario, cosa mai capitata prima, obbligando i consiglieri che l’hanno votato a farlo con mille patemi d’animo che resteranno tali fin quando la Corte dei Conti non si pronuncerà
Le congiunture favorevoli
Immuni da colpe - Il fatto che l’amministrazione in carica non dovesse rendere conto dello stato comatoso delle finanze comunali imputabile a tutti meno che a loro che non avevano avuto proprio il tempo materiale per peggiorare la situazione concedeva agli estensori una grande serenità di giudizio e una assoluta libertà d’azione
Fra cotanto senno… - Doveva costituire una vera e propria garanzia di risultato la concentrazione mai riscontrata prima di tanti esperti nelle file dell’amministrazione che annoverano oltre al Sindaco, commercialista di lungo corso, e oltre a quel vero e proprio mostro sacro che è l’assessore Longoni, il Dott. Marra che, come si sa, dorme nel letto della sapienza, con meno sussiego ma non senza prosopopea offre il proprio contributo il Dott. Sansone anche lui commercialista emerito e chiude il cerchio magico il Dott. Ricciardiello; a mettere la ciliegina sulla torta è stato chiamato alla funzione di capo-staff un altro commercialista, il dottor Michele Napolano, che se ne sapesse di bilanci pubblici per il 50% di come è presuntuoso sarebbe un ulteriore asso nella manica
Era un banale consuntivo - Incasinato come non mai il Governo ha fissato il termine ultimo per l’approvazione del bilancio al 30 novembre e a quel punto quello che doveva essere un bilancio di previsione si è praticamente trasformato in un consuntivo dove i numeri erano già tutti più o meno verificati e situati e andavano solo messi in ordine e per metterli meglio in ordine si è andati anche oltre il termine e beccandoci una sonora diffida da parte del Prefetto; d’altra parte, però, meglio una diffida che sbagliare i conti
Chi l’avrebbe mai detto?
Eppure nonostante tutte queste congiunture favorevoli e con tanta sapienza nell’orto di casa l’improvvido Liccardo e tutti i soloni della sua corte si sono incartati malamente e hanno consegnato ai revisori, last minute, un pateracchio sul quale l’organo di revisione non ha potuto evitare di esprimere una formale bocciatura
La strizza e la stizza
Messi davanti al bivio “bere o affogare” i Consiglieri di maggioranza si sono visti presi dai turchi perché approvando il bilancio con il parere negativo sapevano di finire diritti come fusi davanti alla Corte dei Conti, non approvandolo sapevano che se ne andavano tutti a casa e alla fine l’hanno approvato incrociando le dita e augurandosi che Dio gliela mandasse buona e senza vento. A qualcuno sono saltate le valvole arrivando a criminalizzare l’operato dei Revisori esposti squallidamente a un indecoroso ludibrio, tutti gli altri, sottoposti a un allucinante lavaggio del cervello da parte del prof. Longoni, si sono arresi per sfinimento e incrociando le dita hanno espresso individualmente un parere favorevole più estorto che convinto e sono caduti nell’ambascia più totale quando, a votazione conclusa e a consiglio ultimato, l’assessore ha preso il microfono per consegnare agli allucinati consiglieri il pensierino della buona notte:
“Vi ricordo - chiarisce – che la legge prevede che si possa votare anche a favore di un bilancio sul quale pende il parere contrario dei revisori, ma bisogna motivare e argomentare il voto: adesso vediamo di motivarlo e argomentarlo”
Queste motivazioni postume e la scelta del tempo per l’annuncio hanno sicuramente conciliato il sonno dei frastornati consiglieri e fanno luce più di mille ragionamenti
Lo scioglimento è rimandato?
Non migliora il contesto il fatto che con un voto così sofferto non è stato del tutto scongiurato il rischio dello scioglimento che potrebbe ritornare incombente nel caso che dalla Corte dei Conti arrivasse la conferma del parere dei revisori…tantum labor non sit cassus?
Se tanto mi dà tanto
La domanda sorge spontanea: se nell’unico ambito dove non mancava di preparazione tecnica e esperienza la nostra impavida armata Brancaleone ha preso una cantonata di queste dimensioni cosa c’è da aspettarsi per tutto il resto?