DEC 17 - STADIO: CI VORREBBE UN AMICO… - Liccardo & C. alla ricerca di nuovi amici a cui affidare la gestione

DEC  17  -    STADIO: CI VORREBBE UN AMICO… - Liccardo & C. alla ricerca di nuovi amici a cui affidare la gestione

Con le brache in mano

Messi alle corde dalle forte e decisa iniziativa delle opposizioni che con la richiesta di un Consiglio straordinario hanno costretto l’Amministrazione a occuparsi finalmente dello stadio comunale, ad accorgersi che da ben più di un mese la struttura è chiusa e senza luci e che le condizioni di fatiscenza e degrado hanno ormai superato i limiti della tollerabilità, Liccardo e i suoi hanno cercato, correndo letteralmente con le brache in mano, di disinnescare la mina vagante assumendo in tutta fretta una quantità di decisioni che avrebbero l’unico scopo di far dimenticare 18 mesi di una disattenzione totale e di una complicità colpevole. E’ stato rescisso senza preavviso il contratto di gestione con gli amici della Marano Calcio ed è stato emanato a tamburo battente un avviso per la manifestazione di interesse di eventuali soggetti disponibili a partecipare a una prossima gara esattamente identica, nei termini e nelle intenzioni, a quella che ha dato gli splendidi risultati dei quali stiamo parlando

 

Una fretta sospetta

Come mai tanta fretta? Le intenzioni di un’amministrazione grezza come poche e soprattutto sfacciata e strafottente come nessuna altra appaiono maledettamente chiare:

-        Emerge come la luce del sole il tentativo di togliere il pallino dalle mani dell’opposizione e cercare di contrabbandare l’idea che sia stata l’amministrazione a prendere l’iniziativa

-        Far trovare il Consiglio di fronte a dei fatti compiuti nella speranza che la discussione sulle responsabilità non andasse troppo a fondo affondando soprattutto la vicesindaco e consorte

-        Fare l’ultimo regalo agli amici (che veramente amici sono) della Marano Calcio i quali avendo avviato l’attività nella loro struttura, realizzata su un’area di proprietà comunale a Via Padreterno, non hanno più interesse al Centro Polisportivo che però a termini di contratto non possono lasciare per cui una bella rescissione unilaterale da parte del Comune (con una fideiussione che si giura di voler incamerare ma che di fatto nessuno provvederà a escutere) diventa la soluzione ideale

 

Bocciata la proposta dell’opposizione

Tutti i consiglieri di opposizione hanno sottoposto all’approvazione del consiglio una proposta articolata come segue

-        Riaprire immediatamente la struttura con la gestione diretta da parte del Comune

-        Fermare tutti gli atti appena emessi per riconsiderare radicalmente la politica di gestione degli impianti sportivi comunali aprendo un confronto con tutte le forze politiche

-        Individuare e perseguire tutte le responsabilità del mancato controllo sul rispetto degli impegni convenzionali e del conseguente degrado dell’impianto, responsabilità di livello politico e gestionale

-        Provvedere alla ricognizione dei danni e chiederne il ristoro in sede giudiziaria per la parte non coperta dall’importo della fideiussione

-        Nell’ipotesi che si decida di nuovo per l’affidamento a terzi scindere la gestione del campo sportivo da quella della pista di atletica

Passata ai voti la proposta è stata bocciata con gli 11 voti della maggioranza (pecorona e irresponsabile come sempre) contro i 10 dell’intera opposizione

 

Le responsabilità

Non ci sono dubbi sul fatto che l’intera operazione sia stata condotta sia dalla parte politica (l’ex assessore allo sport Teresa Giaccio) sia dalla parte gestionale (il responsabile allo Sport Salvatore Ruggiero marito dell’assessore e il Dirigente dell’Area Dott. Luigi De Biase) o con una colpevole leggerezza o con una ancora più colpevole complicità

Ci sono elementi che lasciano poco spazio alla fantasia, il mancato controllo, le mancate contestazioni, la mancata attenzione alle condizioni manutentive… ed alcune inquietanti discrasie che risultano fra il bando emanato all’epoca (un vergognoso copia incolla di una analogo bando emesso dal Comune di Riccione senza nemmeno curarsi nel copia-incolla di cambiare il nome di Riccione con quello di Marano) per cui la fideiussione che il bando prevedeva di 150.000 euro nel contratto-convenzione diventa di 30.000 euro, all’art.14 segue direttamente il 16 senza nemmeno riordinare la numerazione… inducano decisamente a pensare; con tanta benevolenza si può anche pensare alla leggerezza o alla disattenzione ma anche leggerezza e disattenzione quando producono danni alla collettività vanno sanzionati e perseguiti

 

Due episodi allarmanti: le minacce del Sindaco

Il confronto in Consiglio è stato particolarmente aspro, ai limiti dello scontro, ma si sono verificati due episodi a dir poco allarmanti che la dicono chiara su quelli che sono i pensieri e i metodi del “Sindaco acqua e sapone”:

-        In apertura di Consiglio il Consigliere Abbatiello prende la parola ai sensi dell’art. 34 e rivela che pochi minuti prima il Sindaco l’avrebbe richiamato e severamente redarguito per il fatto di aver sottoscritto e protocollato insieme a tutta l’opposizione la mozione di censura contro di lui che verrà discussa nel prossimo consiglio comunale concludendo la reprimenda con la minaccia di “non fargli più salire nemmeno le scale del Comune”. Cercando di replicare il primo cittadino di Marano ha farfugliato qualcosa facendo riferimento al Grande Fratello per stigmatizzare il fatto che una cosa detta in privato poi sia stata riferita in pubblico…

-        La gravità del fatto rifulge senza commenti: ricordiamo solo tutto questo accade a Marano di Napoli nell’anno del Signore 2014

-        Molto più preoccupante invece la reazione del Sindaco quando, nel momento il cui lo scontro si è infiammato, non ha retto a una provocazione del Consigliere Bertini, è andato letteralmente in escandescenza tanto da costringere gli assessori a precipitarsi a trattenerlo profferendo, fuori microfono ma forse nemmeno tanto, minacce truculente e gravissime nei confronti dell’ex sindaco, minacce vere, di quelle che chiaramente fanno capire che buon sangue non mente

 

Ci spiace, naturalmente, dover riferire episodi che un normale confronto politico non dovrebbe registrare, ma non si tratta di cose di poco conto e non potevamo purtroppo far finta di niente nemmeno in ossequio al buonismo natalizio.