DEC 15 - TIRA BRUTTA ARIA AL COMANDO DELLA POLIZIA MUNICIPALE

DEC  15   -   TIRA BRUTTA ARIA AL COMANDO DELLA POLIZIA MUNICIPALE

Claudio Massimo

E’ certo che di granchi il Sindaco Liccardo ne ha presi tanti nel corso della sua poco lusinghiera carriera di Sindaco di Marano, ma uno dei più ispidi sembra l’abbia preso quando, alla ricerca di un nuovo comandante che desse lustro e efficienza al Corpo della Polizia Municipale, condizionato come sempre dalle richieste del partito e dai suggerimenti degli amici degli amici, è incappato in un comandante che a sua volta stava andando alla ricerca di  un Corpo di polizia Municipale nel quale dare libero corso alle sue naturali attitudini al comando, dove sperimentare quella che da sempre era stata una sua personalissima idea di comandare e dove dare libero sfogo a qualche piccola e innocente mania di quelle che tutti gli uomini di grande spessore normalmente portano con loro; ne aveva Napoleone, ne aveva Hitler, ne aveva Giulio Cesare…poteva mai non averne Claudio Massimo?

 

I cambiamenti dell’era Cappuccio

Probabilmente il tempo avuto fino a oggi a disposizione è stato ancora troppo poco perché si potesse notare qualche cambiamento e qualche significativo miglioramento in termini di efficienza, è chiaro che i mutamenti radicali danno i loro frutti a tempi medio lunghi e le grandi innovazioni magari non vengono nemmeno percepite nella loro effettiva portata in una città come Marano; dalle nostre parti la gente vola basso, vorrebbe più vigili urbani per strada, un traffico meglio regolato, una briciola di sicurezza in più…roba insomma alla quale normalmente non possono dedicare il loro tempo  le stelle di prima grandezza chiamate a segnare la storia della città

Quello che invece è cambiato, e lo si percepisce in una maniera estremamente tangibile, è l’aria che si respira nella palazzina di Corso Europa, dove l’ aria si è fatta tanto pesante che si taglia con il coltello, dove se ti scappa di dire buongiorno a qualcuno vedi che questo prima di risponderti si guarda intorno terrorizzato per vedere se c’è chi lo sente, dove incombe ingombrante l’onnipresenza angosciante di un Capo di quelli che più capo non si può; se poi, preoccupato, ti viene fatto di domandare se è successo qualcosa vedi che il tuo occasionale interlocutore alza gli occhi al cielo e con un ammiccamento furtivo ti fa capire che qualcosa è successo ma meglio non parlarne perché non si sa mai

 

Che ci fa un Vigile nel deserto?

Se poi ti capita di incontrare un Vigile Urbano in mezzo a un deserto dove nemmeno le mosche possano vederlo, sempreché non si tratti di uno di quei quattro o cinque che ormai hanno la lingua consumata a forza di strusciarla dove è facile immaginare, allora ti raccontano del nuovo Comandante storie che non crederesti mai possibile fossero vere… piccole manie, strani comportamenti, un culto della personalità che rasenta il narcisismo… ti dicono cose che riferiamo solo perché il fatto che le dicono tutti costituisce certamente un fenomeno sociologicamente da investigare

 

Ti dicono che… la stanza del Comandante è stata risistemata con grande sfarzo e che più che la stanza dove si lavora sembra un mausoleo dove si celebrano le glorie di Claudio Massimo con trofei, gagliardetti, stemmi, medaglie, drappi, attestati di tutti i tipi  e pare che quelli esposti siano solo una parte di quelli che ha conquistato dalle guerre puniche in poi senza contare quelli che tiene appuntati sulla divisa dove non c’è più spazio tanto che  qualcuno giura si stia pensando a metterne una quantità anche dietro la schiena

Ti dicono che…l’accesso al santa sanctorum è riservato solo a pochi intimi, a parte i 5 (cinque) agenti che compongono la sua segreteria personale (e poi mancano i vigili per strada) che oltre a fungere da complementi d’arredo pare che ogni tanto siano anche costretti a sciropparsi le performances musicali del Capo e applaudirne i virtuosismi alla chitarra. Sembra che circoli in gran segreto  un filmatino delizioso che ritrae un duetto assolutamente unico: il Comandante che suona ispirato la chitarra mentre la presidente del Consiglio  esibisce con convinzione le sue qualità canore

Ti dicono che… il Capo va soggetto a  improvvisi e ingiustificati scatti d’ira nel corso dei quali apostrofa chi ha la disgrazia di capitargli a tiro con gli epiteti più ingiuriosi e più volgari che partono con i cazzi e finiscono con i culi senza badare se la vittima sia un vigile o una vigilessa

Ti dicono… che è collerico, vendicativo, capace di disporre spostamenti di ruolo motivati dal mero puntiglio, capace di emettere ordini di servizio che sanno solo di punizione per qualche involontario delitto di lesa maestà o per far levare lo sfizio a qualche assessore che magari conserva un vecchio livore

Ti dicono che… il malcontento regna sovrano, che nessuno lavora più con un minimo di entusiasmo, che nessuno si sente più motivato perché non sono i meriti che valgono qualcosa ma le amicizie influenti, le leccate di culo, le adulazioni

Ti dicono anche che… recentemente una vigilessa, stanca di subire una serie sistematica di angherie, abbia presentato una formale denuncia per mobbing presso la Tenenza dei Carabinieri obbligando il Sindaco a intervenire di persona per insabbiare la faccenda che pare si sia alla fine risolta con lo spostamento della vigilessa ad altro servizio lontana dalle grinfie del Colonnello (era colonnello anche Gheddafi) e con il conseguente ritiro della querela

 

E’ chiaro che tutto quello che ci è stato raccontato e che abbiamo raccolto spigolando qua e là potrebbe essere vero e potrebbe anche essere stato messo in giro a bella posta da Agenti insofferenti dell’ordine e della disciplina imposti dall’inflessibile Capo; noi non sappiamo se sia totalmente, parzialmente o per niente vero (anche se propendiamo per credere che sia tutto vero)… ma se in tutta questa storia ci fosse anche solo una parte di verità per il Sindaco Liccardo sarebbe davvero una brutta gatta da pelare.