Il gioco dei tre mattoni
C’è un gioco che non è molto in voga da queste parti ma per il quale pare che il Sindaco di Marano stia dimostrando una attitudine assolutamente particolare; è il gioco dei tre mattoni e funziona così: si appoggiano tre mattoni in fila, uno dietro l’altro, alla distanza approssimativa di un passo, il giocatore appoggia i piedi sui primi due e al via comincia il percorso, recupera il mattone rimasto indietro, lo mette avanti, vi appoggia il piede posteriore liberando un mattone che poi viene recuperato e messo avanti; si prosegue così per tutto il tratto spostando avanti il mattone rimasto indietro senza mai aggiungere nuovi mattoni e rimanendo per tutto il tempo sempre sui soliti e unici tre mattoni.
Non pensino i nostri amabili lettori che sia nostra intenzione lanciare un nuovo gioco, non è nostra intenzione e non sarebbe nemmeno una buona idea provarci perché dalle nostre parti, con un concorrente come Angelo Liccardo, non ce n’è per nessuno perché nessuno potrebbe battere uno che, come il nostro bambinone acqua e sapone, da diciotto mesi riesce a stare sui problemi, dando sempre l’impressione che si sta muovendo senza però mai risolverne uno solo.
Ovviamente prima di assumerci la responsabilità di un’affermazione così apodittica ci siamo dovuti documentare e ci piace condividere con chi ci legge qualcuna fra le tante cose che abbiamo trovato a sostegno della nostra tesi.
Il PIP
In un periodo di una crisi occupazionale che sta angosciando la maggior parte delle famiglie l’attivazione del Piano per gli Insediamenti Produttivi rappresentava per Marano una opportunità in più.
Era il 5 settembre del 2013 quando il Consiglio Comunale alla unanimità (incluso quindi anche il voto di Liccardo) approvava una mozione presentata da L’Altra Marano con la quale si impegnava il Sindaco “a affrontare con urgenza il problema del Piano per gli Insediamenti produttivi, a verificare e risolvere le criticità emerse e a riferire periodicamente all’assise in merito all’andamento delle attività messe in campo”.
Siamo al primo dicembre 2014, di Consigli Comunali non se ne sono fatti tantissimi ma la media di uno al mese è stata rispettata e MAI in nessuna seduta del Consiglio il Sindaco, che si era formalmente impegnato a farlo, ha avuto la decenza di far sapere alla città se si erano fatti passi avanti e questo non per dimenticanza o perché oberato da mille pensieri ma solo, unicamente e esclusivamente per il fatto che dopo aver mandato una lettera al Dirigente dell’Area Tecnica il Sindaco del PIP non se ne è interessato assolutamente più.
Il Cimitero
E’ uno dei problemi maggiormente sentiti dalla cittadinanza. Dopo una serie infinita di difficoltà, di manovre strane, di silenzi ingombranti, di incertezze, di casini vari finalmente il 10 gennaio 2014, in una sala consiliare gremita, il curatore giudiziale chiarisce i vari punti che suscitavano perplessità, si impegna a consegnare entro novembre circa 2.400 loculi, tranquillizza i cittadini che riprendono a versare gli anticipi e i lavori effettivamente procedono con discreta regolarità. L’unica cosa che il Dott. Spanò si raccomandò che venisse prodotta dalla Amministrazione Comunale in tempi rapidi fu la predisposizione degli atti formali con i quali si modificava il progetto riportandolo a quello originario che prevedeva 4.400 loculi invece di 7.300 per i quali non si poteva assicurare la copertura finanziaria.
Il Sindaco, con la sicurezza di chi è abituato a promettere senza aver capito cosa, si impegnò a produrre entro 60 giorni gli atti deliberativi necessari per determinare il ritorno al vecchio progetto, stabilire un nuovo crono programma, modificare il bando per precisare che il saldo dei pagamenti doveva essere effettuato solo alla consegna dei loculi.
Era il 10 gennaio 2014; siamo al primo dicembre 2014, i loculi promessi sono quasi ultimati ma pare che ci siano problemi alla formale consegna perché il Sindaco gli atti che doveva produrre nei 60 giorni non li ha ancora fatti; anzi pare che non siano stati nemmeno istruiti
La sala del Commiato
Il 14 novembre 2013 , con la delibera n° 73/13, su proposta del Consigliere Recupido il Consiglio Comunale decide di istituire la “Sala del Commiato” per la cerimonia funebre non religiosa di saluto per i cittadini defunti; la Regione Campania poi ha emanato una legge che rende obbligatoria la sala del commiato in tutti i Comuni; al primo dicembre 2014 il Comune di Marano, che era stato un antesignano nel deliberarla, non l’ha ancora istituita
Il Portale del Decoro Urbano
Il 27 dicembre 2013 il Consiglio Comunale, su proposta Palladino-Tagliaferri decide l’adesione al portale “Decoro Urbano.org”, si trattava solo di formalizzare l’adesione ottemperando a una decisione del Consiglio: siamo al primo dicembre 2014 ma nemmeno questo atto di una banale semplicità è stato fatto
Imperativo categorico: galleggiare
Naturalmente quelli che abbiamo riportato non sono episodi unici ma sono esempi presi quasi a caso fra i più importanti e quelli che magari di effetti immediati sulla vita della città ne hanno un po’ meno ma tutti, proprio tutti, disegnano le linee di una strategia di governo che 18 mesi hanno consolidato: l’importante è galleggiare, muovendo mani e piedi quel poco che basta per non andare a fondo e dare l’impressione che ci si stia agitando rimanendo rigorosamente sempre allo stesso posto e intanto gestire piccoli e grandi intrighi, farsi i loro più o meno grandi interessi e durare il più possibile…
…ma a galleggiare, come insegna un diffuso detto napoletano, non sono solo ‘e purtualle