AUG 6 - SE QUESTO E’ UN SINDACO [2] - Il Sindaco di Marano ha paura della sua gente

AUG 6 -  SE QUESTO E’ UN SINDACO [2] - Il Sindaco di Marano ha paura della sua gente

 
Nell’articolo apparso sul blog di lunedì 4 agosto sotto lo stesso titolo  abbiamo visto come le paturnie di un sindaco imbelle, che ha il terrore della gente che non la pensa come lui, lo spingano a gesti indefinibili e gravi come quello di far mobilitare dall’ultimo anfitrione arrivato alla sua corte truppe di carabinieri da schierare a presidio della sala consiliare per scoraggiare ipotetiche manifestazioni da parte dei cittadini; probabilmente questo è l’episodio più eclatante ma non è certamente l’unico segnale di un disagio strutturale che lo squassa dentro e ne  condiziona l’operato quotidiano e vediamo quanto questo sia vero negli esempi che seguono
 
L’incontro mancato per un attacco di fifa
Il Sindaco Liccardo aveva personalmente concordato con la Consigliera  Anna Garofalo un incontro con una delegazione degli abitanti della Collina per la mattinata di giovedì 31 luglio ma con la gente di Torre Caracciolo e dintorni il nostro primo cittadino ha diversi conti in sospeso  e il confronto non si presentava fra quelli più agevoli; guardate allora cosa ti combina il tremebondo Liccardo:
La fuga - Inventa un impegno improvviso alla Regione e fa telefonare un’ora prima dell’orario previsto per l’incontro per avvisare che forse arriverà in ritardo; all’ora fissata una quarantina di cittadini si sono trovati  sotto il Comune e sono saliti nella sala giunta dove qualcuno comunica che il Sindaco non c’è ma non c’è nemmeno l’ombra di un assessore o di un dirigente incaricati di sostituirlo
Il comportamento maleducato, scorretto e assolutamente sconcertante esaspera gli animi di persone che avevano affrontato non pochi problemi per essere presenti, ritornano alla memoria degli astanti i tantissimi impegni presi e puntualmente disattesi da un Sindaco tutto chiacchiere e fascia tricolore… il pavido Liccardo, tenuto telefonicamente informato sull’evolversi della faccenda, manda la segretaria a tentare di inventarsi una frottola ma senza alcuna fortuna, la folta delegazione comincia a organizzarsi per manifestazioni future ma il suono delle sirene annuncia che invece del Sindaco stanno arrivando i vigili urbani, la paura congenita del pusillanime ha già trasformato una tranquilla riunione in una rivolta da sedare, si aggiunge a un certo un pittoresco personaggio che si presenta come il nuovo Comandante dei Vigili urbani il quale dice di essere “latore delle intenzioni del Sindaco”; si esibisce in una squallido numero da imbonitore e riferisce che l’incontro si potrà tenere il giorno dopo con un gruppo ristretto
 
La strategia del coniglio - Primo punto: non farsi trovare e non incaricare altri di ricevere la delegazione con il rischio di passare da maleducati ma tenendo così in mano il pallino da giocare per il giorno dopo. Secondo punto: informarsi sulla quantità dei presenti, sull’aria che tira, su chi è presente e soprattutto se fra i convenuti c’è anche quel facinoroso di Mauro Bertini. Terzo punto: annunciare che la riunione in Regione si protrae ancora e che quindi oggi l’incontro non può esserci. Quarto punto: spostare al giorno dopo la riunione perché una seconda giornata tutta quella gente non potrà perderla, probabilmente Bertini e Garofalo non ci saranno per esprimere il loro disappunto e quindi il Sindaco troverà non più di due o tre persone: un numero che anche un coniglio può gestire. Quinto punto: fare arrivare a sirene spiegate i Vigili Urbani e mandare a parlare con i sovversivi quella patetica figura del nuovo comandante per incutere terrore
Un piano già sperimentato altre volte e molto ben congegnato ufficialmente battezzato come il “piano del coniglio”, ma Marano voleva un Sindaco, non un coniglio
 
La controfigura
Le star del cinema nelle scene a rischio sono solite farsi sostituire da controfigure che tolgono ai protagonisti le rogne più pericolose; non sappiamo se il Sindaco di Marano abbia mai frequentato l’ambiente cinematografico (sappiamo bene invece che è un grande esperto di sceneggiate), quello che è certo è che ha imparato bene il sistema delle controfigure e là dove immagina che possa esserci puzza di bruciato ha pronti personaggi pagati dai contribuenti da mettere lì a sostituirlo e a prendersi in proprio le rogne e i fastidi
Cosa ci potrebbe essere di più rognoso e fastidioso per un Sindaco, tutto compreso nella solennità del proprio ruolo, di quella schiera di cittadini che hanno seri problemi di sopravvivenza, che hanno bisogni da esternare e che in queste loro necessità vorrebbero una mano dal Comune e dal Sindaco che hanno eletto?
Perché il capo dell’amministrazione, votato ai grandi ruoli, dovrebbero perdere tempo con quelli che, nel suo giudizio di uomo che ha trovato la mangiatoia bassa, sono solo dei questuanti, persone che non contano nello scenario cittadino, individui di categoria inferiore, di basso livello culturale e che magari hanno anche la pretesa di trovare un aiuto nell’istituzione municipale?
Meglio andare in Parrocchia dallo zio prete, farsi indicare un ragazzo senza arte né parte che magari ha bisogno di qualcosa di soldi, che è cresciuto nel mito della carità beghina che si sostituisce agli atti di giustizia e metterlo a tempo pieno a ricevere la plebaglia? Fai contento lo zio, metti a carico della città uno che non saprebbe dove guadagnarsi una stipendio e ti levi dalle palle gente che magari nell’esasperazione potrebbe anche dimenticarsi le buone maniere. Ecco allora che il devoto Liccardo inventa il “consolatore degli afflitti” e mette un Lino Catuogno qualsiasi a ricevere i cittadini di serie B al posto suo e lui lo fa con tale trasporto e convinzione che dimentica di essere una mera controfigura e, senza averne titolo e statura, oltre a raccontare panzane a chi vorrebbe una mano, molte volte prende iniziative in proprio e c’è anche chi al Comune lo sta a sentire
Erano altri tempi quelli in cui un altro tipo di Sindaco riceveva tutti e parlava con tutti e magari andava anche settimanalmente in televisione per essere più direttamente a contatto con la sua gente…
Tiempi bell ‘na vota…oggi è tempo di Liccardo
 
La sentinella
A tutela della sua salute fisica e per non avere rotture di scatole davanti alla porta del Sindaco staziona in pianta stabile un Agente della Polizia Municipale che in altre epoche non c’era e la presenza della divisa a parere del nostro uomo, tutto chiacchiere e fascia tricolore, serve ancora una volta per scoraggiare chi magari vorrebbe incontrare il Sindaco che però è sempre impegnato o vorrebbe insistere più del lecito perché i problemi che si trova ad affrontare non gli consentono di guardare troppo l’etichetta e le buone maniere
 
 
Ma un Sindaco che si protegge dalla sua gente che razza di Sindaco è?