Dopo sei giorni di meritato riposo riprendiamo l’appuntamento con i nostri lettori scusandoci per l’interruzione e per non aver avuto la creanza di preavvisare; ripartiamo ritemprati nel corpo e nello spirito e, armati delle migliori intenzioni, cerchiamo di recuperare caso mai in questi sei giorni ci fossimo persi qualcosa
Chi è abituato a vederlo partecipare in grande spolvero alle processioni, alle varie inaugurazioni e alle più strampalate celebrazioni inventate a bella posta (come la spettacolarizzazione di eventi altamente drammatici) per dargli l’occasione di indossare la fascia tricolore, ed ha avuto modo di notare come è sempre circondato da codazzi di paesani osannanti il Sindaco Liccardo può sembrare uno che è nato per stare in mezzo alla gente e non arriverebbe mai a pensare che, invece, il nostro primo cittadino, fra le non poche fobie e le tante ubbie che lo tormentano, ne ha una che lo angoscia all’inverosimile ed è proprio la paura fottuta della gente e in particolare di quella parte della gente che non ne ha fatto un idolo, che non ne apprezza l’operato, che non ha soggezione per il ruolo e che magari vorrebbe vedere risolto qualche problema o tutelato qualche diritto
Dottor Jekill e Mr. Hyde
Siamo di fronte a un impensato e bizzarro sdoppiamento della personalità: da una parte il bambinone tutto acqua e sapone che a prima vista ispira fiducia ed in alcuni casi fa anche tenerezza, dall’altra il personaggio che, a detta soprattutto di molti suoi compagni di cordata e in particolare di quelli che lo hanno visto più volte dismettere i panni del bravo ragazzo e aggredirli con “epiteti irrepetibili e minacce truculente”, si rivela come un concentrato di cazzimma e spregiudicatezza che sfocia nella cattiveria diventando perfidia; da una parte il bravo ragazzo che stringe accondiscendente la mano di chi gli si mostra servile e riverente e dall’altra uno che va letteralmente in paranoia quando si trova a che fare con chi non la pensa come lui o quando deve fronteggiare la più larvata espressione del dissenso
E’ chiaro che certe situazioni richiedono un minimo di coraggio ma “il coraggio – fa dire il Manzoni a don Abbondio – uno non lo può comprare” e lui, che è abituato a comprare tutto e tutti (dai consiglieri comunali, ai tecnici che arrivano armati delle migliori intenzioni e in poco tempo si piazzano a zerbino, ai funzionari che si fanno compiacenti perché hanno capito che è maligno e vendicativo), pare che questo tipo di merce non l’abbia trovata sul mercato e allora si trincera nella sua turris eburnea e quando non può farsi sostituire dalla controfigura si fa proteggere dalle forze dell’ordine e ci auguriamo che sia questa l’unica protezione alla quale ricorre. Di episodi che confermano quanto stiamo dicendo ce ne sono in quantità industriale, noi a conforto di chi ci legge, magari sorprendendosi per quanto andiamo affermando, ne veniamo a raccontare alcuni partendo da quello che ci sembra più significativo, che esponiamo di seguito, per proseguire in un prossimo articolo con il racconto di altri
I carabinieri in tenuta antisommossa al Consiglio Comunale
I consiglieri comunali e i cittadini che nella serata di giovedì 31 luglio sono arrivati alla Socrate per partecipare al Consiglio Comunale hanno avuto la straordinaria sorpresa di trovare ad attenderli due blindati dei Carabinieri e quattro auto dell’Arma che in perfetto assetto antisommossa presidiavano la sala consiliare pronti a fronteggiare non si sa bene quale moto sovversivo; davanti a uno schieramento di forze tanto imponente ognuno ha cercato di capire che cosa fosse successo di grave o che cosa si prevedeva che stesse per succedere e quando, fra un sussurro e una indiscrezione, si è scoperto che tutta quella gente in divisa e tutti quei mezzi militari erano stati mobilitati dal Sindaco per prevenire eventuali manifestazioni da parte di cittadini contrari alla installazione di antenne per la telefonia mobile c’è stato chi, avendo pensato il peggio, ha tirato un sospiro di sollievo ed è esploso in un sonoro “vaffa” nei confronti della megalomania congenita di quel pittoresco personaggio che è approdato di recente al Comune di Marano dove è venuto a completare il cast dei figuranti nei panni del nuovo Comandante della Polizia Municipale e al quale il Sindaco aveva espresso la sua paura e c’è chi, come noi, ha, invece, pensato seriamente che si stava e si sta toccando il fondo a tutti i livelli
Da quando mondo è mondo e con sindaci di tutti i tipi e di tutte le carature per garantire il servizio di ordine pubblico al Consiglio Comunale di Marano sono sempre bastati due vigili urbani e quelle poche volte che gli animi si sono un po’ troppo surriscaldati è arrivata una pattuglia di Carabinieri di passaggio che è bastato si facesse vedere per rimettere tutto nei giusti binari: oggi la nevrastenia di un Sindaco che teme eventuali contestazioni mobilita il battaglione e non lo fa per sedare disordini ma per prevenire possibili manifestazioni
Ovviamente non è successo niente di tutto quello che Liccardo temeva ma non perché la presenza minacciosa delle forze dell’ordine lo abbia impedito ma soltanto per la naturale tendenza a comportamenti civili dei cittadini che sanno che la Costituzione Italiana concede loro il diritto a contestare e lo sanno fare nel debito rispetto per le istituzioni, pesano però come macigni gli inquietanti interrogativi che la incredibile vicenda solleva:
- Un Sindaco che ha paura della sua gente che razza di sindaco è?
- Carabinieri e Vigili Urbani non potrebbero essere più utilmente impiegati invece di essere comandati per proteggere Liccardo dalle sue paturnie?
- L’impiego delle forze dell’ordine per “prevenire possibili contestazioni” non è un attentato alla democrazia?