Finalmente la montagna ha partorito il topolino e anche la Giunta Comunale di Marano ha varato il regolamento IUC con la delibera n° 96 del 24 luglio 2014 che licenzia la bozza da proporre alla approvazione del Consiglio Comunale, una bozza che è il mero risultato di un pedissequo lavoro di copia-incolla per la parte generale e che nelle parti che più direttamente attengono la realtà cittadina rivela ancora una volta la cronica pochezza di idee e la limitatezza di vedute di un’amministrazione che non sa andare oltre la punta del naso
Per i nostri lettori che vogliono saperne di più in merito a quello che è la I.U.C. (acronimo di
Imposta Unica Comunale) e quello che sono le singole componenti della suddetta imposta consigliamo di andarsi a rileggere quanto non molto tempo fa abbiamo scritto [cliccando
qui qui qui e
qui] anche per rendersi conto come non fosse poi tanto complicato predisporre un regolamento che, come d’abitudine dalle nostre parti, arriva sempre all’ultimo momento
Il ritardo “cazzimmoso”
Arrivare fuori tempo massimo è l’esercizio nel quale eccellono da sempre Liccardo e soci tanto da indurre la città a domandarsi se siano semplicemente dei ritardatari cronici o non invece dei veri e propri ritardati inabilitati strutturalmente a stare al passo con i tempi; questa volta però la nostra sensazione è che il ritardo sia stato capziosamente voluto per restringere lo spazio dell’analisi e della discussione su tutta una serie di adempimenti fondamentali e di grosso impatto sociale in modo che tutto venga approvato in grande fretta sotto l’ansia dei tempi perentori mettendo la città, che dovrà subire un salasso mortale, davanti al fatto compiuto
La data ultima per l’approvazione del bilancio è stata fissata per il 30 settembre e per quella data il Consiglio Comunale dovrà approvare, oltre ai 69 articoli del regolamento e relativi allegati, le aliquote IMU,le tariffe TARI e le aliquote TASI da portare tutti ai massimi livelli di esazione. Considerando che per la sola convocazione, fra la conferenza dei capigruppo e i tempi regolamentari, occorrono almeno 15 giorni, restano gli altri 15 giorni di settembre per approvare il tutto incluso il bilancio di previsione a pena dello scioglimento del Consiglio Comunale
É certo che Angelo Liccardo non è nemmeno un parente lontano di Pico della Mirandola, ma abbiamo scoperto che quanto a cazzimma non lo batte nessuno
Spregiudicatezza malvagia e maligna
Ovviamente torneremo sull’argomento IUC una significativa quantità di volte ma oggi ci preme richiamare l’attenzione di chi ci legge sulla spregiudicatezza malvagia e maligna con la quale il nuovo regolamento TARI tratta la materia delle esenzioni e delle riduzioni giusto per marcare lo spirito con il quale questa amministrazione governa la città
L’imbroglio TARI sulle riduzioni
Il nuovo ordinamento introduce sostanziali variazioni in merito alla Tassa sui Rifiuti (TARI) e fra queste c’è la divisione della Tassa in due distinte parti, una parte fissa e una variabile; si salvano comunque i diritti degli aventi titolo a vedersi applicate le riduzioni così come previsto nel regolamento vigente che recepisce un obbligo di legge.
Il Sindaco di Marano, però, si è imposto come obbiettivo primario quello di “risanare” la situazione finanziaria del Comune anche a costo di massacrare le famiglie e allora deve trovare un sistema per contenere al massimo le riduzioni e guardate cosa si inventa
Art. 40 del regolamento: riduzioni ed esenzioni per le utenze domestiche: “ai sensi dell’art. 1 comma 659 e 660 della legge 147/2013 la tariffa del tributo delle utenze domestiche è ridotta nella parte variabilenelle ipotesi di seguito elencate…”: sperando che nessuno se ne accorga esclude dalla riduzione la parte fissa della tariffa e la applica alla sola parte variabile e per depistare gli allocchi cita la legge 147/13; vediamo però cosa dice effettivamente la legge:
Comma 659: Il comune con regolamento di cui all'articolo 52 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, può prevedere riduzioni tariffarie ed esenzioni nel caso di abitazioni con unico occupante ecc….
Comma 660: Il comune può deliberare, con regolamento di cui all'articolo 52 del citato decreto legislativo n. 446 del 1997, ulteriori riduzioni ed esenzioni rispetto a quelle previste dal comma 659.
Come si vede la legge parla di riduzione della tariffa non di riduzione di una parte della stessa; la limitazione ad una sola componente è una invenzione del Sindaco di Marano che non si fa scrupolo di imbrogliare le carte per fare cassa a danno di quella parte della popolazione che ha maggiori difficoltà a sbarcare il lunario.
Ma i mancati introiti per le riduzioni devono essere in qualche maniera coperti e guardate a quale livello di malignità arriva l’Amministrazione di Marano:
Art. 43 del regolamento: Finanziamento delle riduzioni: “il costo delle riduzioni/esenzioni resta a carico degli altri contribuenti in osservanza dell’obbligo di copertura integrale dei costi previsto dall’art. 1 comma 654 della legge 147/2013”
In soldoni le somme che risparmieranno i contribuenti ai quali a termini di legge spetta la riduzione saranno pagate dagli altri contribuenti e, ovviamente, in quota parte le restituiranno anche i cosiddetti beneficiari.
La bestialità di questa decisione salta agli occhi, ma non sarà male descriverla più nel dettaglio: si tratta di una disposizione regolamentare che è illegittima, ingiusta e pericolosa mentre il riferimento alla legge è una pacchiana bugia e un evidente imbroglio:
- è illegittima perché crea un evidente disparità di trattamento fra i contribuenti, perché è viziata da un chiaro profilo di incostituzionalità e perché il Comune non può concedere agevolazioni ad alcuni cittadini con i soldi di altri
- è ingiusta perché rende praticamente obbligatoria una sorta di solidarietà che invece non può che essere volontaria
- è pericolosa perché in un tessuto sociale già fortemente disgregato inserisce ulteriori e gravi elementi di lacerazione che possono trasformarsi in una vera e propria guerra fra poveri perché se devo togliere alla mia famiglia delle risorse per darle ad altri ho il diritto di sapere se gli altri hanno effettivamente titolo e ho il dovere di verificare se chi riceve i vantaggi non sia in condizioni economiche migliori delle mie aldilà dei documenti che esibisce
- è una bugia pacchiana e lo si riscontra ancora una volta andando a vedere cosa recita le legge che dice:
Comma 654: “In ogni caso deve essere assicurata la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio relativi al servizio…”
Come si vede non fa cenno alla necessità di ribaltare su chi paga le somme abbonate a chi ha titoli per la riduzione
Comma 660: “la copertura per le detrazioni/esenzioni/agevolazioni deve essere assicurata attraverso il ricorso a risorse derivanti dalla fiscalità generale”
In pratica la legge dice senza possibilità di equivoci che i soldi per le riduzioni vanno trovati nel bilancio generale del Comune e chiarisce che l’idea di farli scucire dagli altri contribuenti è un’invenzione tutta maranese.
Chi ricorre all’imbroglio è un imbroglione
Noi non vogliamo criminalizzare sempre e a tutti i costi Angelo Liccardo catapultato senza cognizione di causa in un ruolo che non è alla sua portata, ma non possiamo non rilevare che in questo regolamento approvato dalla Giunta si sanciscono formalmente imbrogli ai danni dei contribuenti e se in generale non condividiamo chi nella vita pratica l’imbroglio non riusciamo proprio a digerire un sindaco che lucidamente e scientificamente tenta di imbrogliare il suo popolo.