Premessa
La storia di Marano non è solo storia di malavita ma anche storia di vita, storia di un riscatto avviato, storia di una città che ha avuto l’occasione di mettere in campo potenzialità insospettate, è riuscita a recuperare ritardi abissali, a portarsi all’altezza dei tempi e proiettarsi verso un futuro di eccellenza
E’ storia vera, trascorsa in un quotidiano che, nel suo scorrere normale, non ha consentito a chi l’ha vissuta di percepirne la portata ma che prende forma e si delinea in tutta la sua concretezza se si ripercorre a distanza di tempo e, partendo da quello che eravamo, si riscopre quello che eravamo stati capaci di diventare e si riesce anche a capire quello che abbiamo perduto da quando questo percorso si è interrotto con il ritorno a quella “paesanità” che è la madre di tutti i mali [clicca qui se vuoi saperne di più sul termine“paesanità”]
Continuiamo a raccontare la storia di quell’ altra Marano riproponendo in varie puntate il resoconto alla città fatto alla fine dei tredici anni di amministrazione Bertini e consegnato a tutte le famiglie in un libretto denso di cose.
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Due importanti precisazioni:
La storia fotografa lo stato dei fatti a marzo 2006 e ovviamente non tiene in conto del fatto che dopo sono passati Perrotta, Cavallo e qualche commissario. Per facilitarne la lettura in termini storici alcuni capitoli sono divisi in due parti, una intitolata “Come era” che viene scritta in corsivo, l’altra che si intitola “Come è” e racconta come stavano le cose attualizzate a marzo 2006
IL PIANO PER LE ANTENNE
Con l’arrivo della telefonia di nuova generazione si moltiplicheranno le antenne sul nostro territorio e grazie alla Legge Gasparri queste verranno installate dove farà più comodo ai gestori con buona pace per i problemi connessi ai campi elettromagnetici Per evitare la disseminazione selvaggia il Comune di Marano, a seguito di un bando nazionale, ha affidato a una azienda specializzata il compito di redigere e predisporre un “Piano per le antenne” che, rispettando le esigenze dei gestori curerà con la massima attenzione l’impatto più compatibile. Allo scopo di tenere il territorio continuamente sotto controllo vengono installate 6 centraline di rilevamento che consentiranno di sapere in ogni momento e zona per zona quale sarà l’intensità dei campi elettromagnetici totali sommando quelli della telefonia mobile a quelli per le emissioni televisive e per le emissioni radio
Spesso, quando i dati sono allarmanti, c’è la tentazione di non rivelarli o rivelarne la parte tranquillizzante: nel caso di Marano ciò non avverrà perché le centraline potranno essere interrogate da ogni cittadino direttamente via internet. Tutta l’operazione, prevedendo lì installazione delle nuove antenne su aree di proprietà comunale, non costerà un euro ai cittadini di Marano, anzi incassando i canoni di locazione dai gestori, una volta a regime, il Comune incasserà circa 600.000 euro all’anno.
IGIENE URBANA
COME ERA…
I servizi di igiene urbana, intesi come raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani e come spazzamento, erano condotti direttamente dal Comune con personale proprio e mezzi…propri.
In realtà i automezzi compattatori, comprati dal Comune con una spesa rilevantissima, non sono riusciti a lavorare più di 10 mesi, andavano soggetti a continue rotture ed a costosissime riparazioni; li abbiamo tenuti “rimessati” in un’area di San Rocco per la quale il Comune pagava nell’anno 1993 120 milioni di lire all’anno; quando si decise di rottamarli avevano pochissimi kilometri, cannibalizzati di tutte le parti migliori, non li volevano nemmeno come ferro vecchio.
La spazzatura veniva depositata per strada in cumuli nauseabondi in mancanza dei cassonetti e veniva raccolta con le bacinelle e caricata a mano dai netturbini
COME E’…
Una delle prime decisioni della amministrazione fu quella di affidare all’esterno i servizi di igiene ambientale sia per liberare personale che serviva in altri ruoli sia per fare mazza nuova e scopa nuova. Furono installati 800 nuovi cassonetti e la città vide per la prima volta i cestini gettacarte.
La situazione migliorò in maniera vistosa ma i capitolati non venivano rispettati con puntualità e dopo varie peripezie il Consiglio Comunale decretò la revoca dell’appalto (caso più unico che raro) per inadempienza contrattuale e fu anche incamerata una fideiussione di 1,5 miliardi di lire con la quale furono pagati i debiti lasciati dall’impresa con i dipendenti, con gli enti previdenziali e con la discarica.
Gli appalti successivi, pur raddoppiando quasi i costi, andarono molto meglio e attualmente il servizio, da anni in regime di proroga, non sarà perfetto ma tiene in buone condizioni la città.
Manca invece totalmente il servizio di raccolta differenziata che avrebbe dovuto partire con la gara d’appalto espletata e assegnata ma immediatamente revocata per sopraggiunta interdittiva antimafia da parte della Prefettura; fra i vari ricorsi al TAR e al Consiglio di Stato sono passati gli anni e non è mai partito il nuovo servizio.
Vista la piega presa dagli eventi l’amministrazione da qualche mese ha annullato la gara e indetto un nuovo appalto che entro giugno dovrà essere espletato e con questo partirà finalmente un nuovo sistema che migliorerà l’igiene generale e metterà finalmente al centro del servizio la raccolta differenziata.
Le varie crisi che si sono succedute per le difficoltà cicliche dei siti di raccolta e che hanno lasciato tante città sommerse dai rifiuti non hanno intaccato Marano perché si è provveduto in tempo a realizzare siti di stoccaggio provvisorio e ci siamo risparmiati il mortificante e pestifero assedio della spazzatura.