APR 9 - INCARTATI - Ancora in alto mare con i conti del Comune

APR 9 - INCARTATI - Ancora in alto mare con i conti del Comune

Che la situazione finanziaria del Comune di Marano fosse particolarmente ingarbugliata lo si sapeva da tempo e lo sapevano (o dovevano saperlo) anche quelli che alle elezioni di maggio 2013 si proponevano alla città come i salvatori della patria, ma che dopo 10 mesi quelli che avrebbero dovuto meravigliarci con gli effetti speciali stanno ancora lì a girarsi i pollici in attesa di capire come  stiano le cose, questo sinceramente non ce lo potevamo aspettare e alle nostre già numerose perplessità se ne aggiunge un’altra particolarmente inquietante: è la situazione che è talmente incasinata che non si riesce a venirne a capo o siamo caduti dalla padella nella brace finendo nelle mani di quattro incompetenti improvvisati che non sanno nemmeno da che parte incominciare per mettere insieme quattro numeri?
 
Il debito altalenante
Ci sono dei debiti e questo ce lo hanno ammannito in tutte le salse, ma capire quali e quanti siano pare un’impresa impossibile tanto che quando qualcuno ha cercato di darcene un’idea anche sommaria l’ha presa tanto larga da piazzare fra un minimo e un massimo una forbice di 40 milioni di euro come fossero bruscolini Non si sa quanti siano i debiti e non si sa nemmeno se a fronte ci sono crediti più o meno esigibili che pareggiano il conto o se invece ci sono dei veri e propri disavanzi che potrebbero costituire l’anticamera di un clamoroso fallimento. Eppure non si tratta di indovinare un terno al Lotto ma di verificare delle partite contabili, cosa che per i soloni che stanno alla corte del re di Spagna dovrebbe risultare agevole quanto mai e il fatto che non siano bastati alla bisogna la bellezza di dieci mesi lascia pensare al peggio
 
Il bilancio che tarda a venire
E induce a pensare al peggio anche quello che sta succedendo con il bilancio di previsione del 2014 che ci si era proposti di portare all’approvazione del Consiglio nei primi mesi dell’anno ma che, invece, sembra ancora in “mente Dei”.

Dopo aver gestito il Comune nel secondo semestre del 2013 lavorando in dodicesimi non depone granché bene, in merito alla volontà di amministrare la città, l’idea di procedere in dodicesimi anche nel nuovo anno; ma forse c’è qualcosa che non quadra e che non si vuole dire, qualcosa come la convinzione che ormai si sia alla frutta e si debba prendere tempo per studiare una exit-strategy, qualcosa come partite che i funzionari non si sentono di riaccertare…
 
Il globe-trotter del bilancio
Sembra un destino, quello di Paolo D’Auria, che si ripete puntuale ogni volta che c’è un bilancio da approvare Era già successo con Cavallo che con un atto d’imperio lo aveva estromesso dai Tributi per poi reintegrarlo in tutta fretta, è successo anche l’anno successivo quando la Commissaria Tramonti , con il fare garbato che l’ha contraddistinta nel suo periodo maranese, lo destina al patrimonio come fosse una punizione e sta succedendo anche quest’anno perché, dopo che Liccardo aveva confermato la decisione della Commissaria, viene ricatapultato d’urgenza all’ufficio tributi proprio in prossimità dell’approvazione del nuovo bilancio Sarà che è più bravo di tutti, sarà perché qualcuno ha pensato bene che debba essere lui a riaccertare i crediti ICI da lui accertati all’epoca e che sono essenziali per far quadrare i conti, sarà per tutta una serie di coincidenze più o meno fortuite, il fatto è che a Marano per fare un bilancio, volenti o nolenti, ci vuole Paolo D’Auria e Paolo D’Auria puntualmente è arrivato e si può mettere mano al bilancio
 
Dal letto della sapienza
Nel silenzio più totale dell’Amministrazione e della sua maggioranza l’unica voce che si leva è quella del Consigliere Marra che, nonostante sia impegnato a partecipare da imperterrito stacanovista a 33 riunioni di commissione al mese (e non si fanno Consigli Comunali indetti dall’Amministrazione dal 30 gennaio) trova il tempo  per tirare fuori dal cilindro una chicca di saggezza e spiega all’inclito ed al volgo che l’unico modo per far uscire dal pantano il Comune è mettere in vendita i 21 alloggi di edilizia economica e popolare già individuati dalla Tramonti; è chiaro che lo aiuta molto il dormire nel letto della sapienza perché idee così geniali non sono alla portata di tutti e magari chi non ha tanta fortuna si limita a fare quattro conti grossolani per domandarsi come vendere alcuni alloggi di tipo popolare (sempre che si trovi chi li compra) valutati intorno ai 3 milioni di euro, in un periodo in cui il mercato immobiliare precipita in basso, possa portare finanza fresca nelle casse asfittiche del Comune e colmare un disavanzo che si prospetta siderale
 
A volte si perdono importanti occasioni per stare zitti, ma non sempre ci se ne rende conto.