Apr 7 - TUTTA UN’ALTRA STORIA… - I tredici anni che avevano cambiato Marano
Premessa
La storia di Marano non è solo storia di malavita ma anche storia di vita, storia di un riscatto avviato, storia di una città che ha avuto l’occasione di mettere in campo potenzialità insospettate, è riuscita a recuperare ritardi abissali, a portarsi all’altezza dei tempi e proiettarsi verso un futuro di eccellenza E’ storia vera, trascorsa in un quotidiano che, nel suo scorrere normale, non ha consentito a chi l’ha vissuta di percepirne la portata ma che prende forma e si delinea in tutta la sua concretezza se si ripercorre a distanza di tempo e, partendo da quello che eravamo, si riscopre quello che eravamo stati capaci di diventare e si riesce anche a capire quello che abbiamo perduto da quando questo percorso si è interrotto con il ritorno a quella “paesanità” che è la madre di tutti i mali (cliccaqui se vuoi saperne di più sul termine “paesanità”) Continuiamo a raccontare la storia di quell’ altra Marano riproponendo in varie puntate il resoconto alla città fatto alla fine dei tredici anni di amministrazione Bertini e consegnato a tutte le famiglie in un libretto denso di cose
Due importanti precisazioni: la storia fotografa lo stato dei fatti a marzo 2006 e ovviamente non tiene in conto il fatto che dopo sono passati Perrotta, Cavallo e qualche commissario
Per facilitare la lettura in termini storici, ogni puntata è divisa in due parti, una intitolata “Un po' di storia” che viene scritta in corsivo, l’altra che si intitola “La situazione oggi” e racconta come stavano le cose a marzo 2006
LE RISORSE ECONOMICHE
UN PO’ DI STORIA
Con lo scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazioni camorristiche del 1991 si insedia a Marano la Commissione Straordinaria mandata dal Prefetto e, non riuscendo a trovare il bandolo della matassa in una situazione economica ingarbugliata oltre misura, la Commissione dichiara il dissesto finanziario (praticamente dichiara il fallimento del Comune) e arriva nella nostra città la Commissione Straordinaria di Liquidazione che dopo quasi 7 anni di lavoro scopre un debito complessivo di quasi 50 miliardi di lire. Grazie a un mutuo consistente a carico dello Stato, grazie all’incasso di alcuni crediti e al coinvolgimento delle finanze comunali si riesce a saldare il debito a parte un importo di circa 6 miliardi di crediti vantati ma non riconosciuti per i quali sono in corso le cause presso il Tribunale; qualora si risultasse soccombenti nelle cause a noi intentate i soldi dovrebbero uscire dalle casse comunali così come dalle casse comunali dovrebbero uscire i soldi per interessi e rivalutazioni .
Oltre alle immancabili ristrettezze derivanti da una situazione finanziaria così seriamente compromessa, la dichiarazione del dissesto comportava per il Comune l’assoluto divieto di fare investimenti e contrarre mutui, la totale inibizione a fare assunzioni di personale e l’obbligo di applicare il massimo delle tariffe e delle aliquote delle tasse. La situazione è rimasta ingessata fino al 1999 quando il Comune esce ufficialmente dal dissesto e la Giunta comincia ad amministrare veramente.
LA SITUAZIONE A OGGI
Rispettato anche nel 2005 il nodo scorsoio del patto di stabilità, la situazione generale delle finanze comunali oggi si può significativamente fotografare nei 27 milioni di euro che costituiscono l’avanzo di amministrazione: in buona sostanza nel confronto fra le partite a debito e quelle a credito si ha un saldo attivo di 54 miliardi di lire: un serbatoio enorme capace di compensare tutti i rischi che potrebbero scatenarsi per eventuali insolvenze
L’affidabilità (ratintg) del nostro Comune è oggi stimata in 52 milioni di Euro: gli istituti di credito in pratica sono disponibili a finanziare Marano per oltre 100 miliardi di lire.
Un altro segno della credibilità della città e della sua affidabilità è il fatto che il mercato finanziario investe cifre importanti nelle opere di trasformazione urbana come il Piano per gli Investimenti per il quale è stato chiuso un contratto di projet financing per 39 milioni di euro mentre è in pubblicazione la gara per un projet financing di 8 milioni di euro per il completamento del cimitero ed è in elaborazione un progetto di finanza per PIANETA MARANO per un valore di circa 14 milioni.
I consistenti tagli operati dal Governo sui trasferimenti erariali sono stati fino a oggi compensati in parte con quella che si definisce in maniera un po’ ridicola “finanza creativa” che ha consentito un guadagno netto di 730.000 euro con un’operazione di “interest rate swap”, un risparmio di circa 300.000 euro con la rinegoziazione dei mutui con la Cassa Depositi e prestiti; in parte hanno fornito cassa fresca le operazioni di individuazione di sacche di evasione.
La cassa, nonostante i guasti prodotti dalla Commissione Straordinaria mandata a luglio 2004 (a seguito del pretestuoso scioglimento del Consiglio per presunte infiltrazioni camorristiche) la quale in tre mesi ci ridusse al lumicino spendendo oltre cinque milioni di euro, è allo stato in buone condizioni e in questi anni non è MAI stato necessario il ricorso alle anticipazioni di tesoreria.
Pensiamo di lasciare a chi ci succederà nel governo della città una discreta eredità con i circa 6,7 milioni di euro disponibili presso la Banca d’Italia e i circa 2,6 milioni di trasferimenti non ancora richiesti al Ministero. Il futuro immediato non si presenta affatto male se si considera che è appena partita una operazione di recupero degli oneri concessori derivanti dai condoni che porterà nelle casse comunali risorse per circa 15 milioni di euro.
Le difficoltà per governare e andare incontro alle primarie esigenze della città cercando di migliorare al massimo la qualità della vita non stanno tanto nella disponibilità delle risorse quanto nei limiti asfissianti che vengono posti dalle leggi dello stato che impongono vincoli strettissimi alla spesa per il rispetto del patto di stabilità.