Apr 4 - MERCATO PANNINO: UNA MOSSA INCONSULTA - Il Sindaco ordina la chiusura

Apr 4 - MERCATO PANNINO: UNA MOSSA INCONSULTA - Il Sindaco ordina la chiusura

Al peggio non c’è limite
Il Sindaco Liccardo e la sua amministrazione di improvvisati ci avevano ampiamente abituati a aspettarci di tutto ma la decisione assunta con l’ordinanza n° 6 del 3 aprile 2014 dobbiamo riconoscere che ci spiazza di brutto costringendoci a riconsiderare il tutto e a spostare ancora più avanti la fettuccia del limite e, magari, a convincerci a non immaginare proprio un limite
 
Chiuso il mercato
A seguito di rimostranze degli abitanti di Via Padreterno e Via Gramsci, più che legittime e ampiamente motivate, il Sindaco di Marano, dopo quasi un anno di governo, si è accorto che da quelle parti c’era un mercato, che le “condizioni igienico sanitarie sono ulteriormente peggiorate”, che “mancano le condizioni di sicurezza”, che i “residenti sono costretti ad una difficoltà di mobilità”, che negli ultimi tempi “la precarietà ha comportato un’esasperazione degli animi creando tensioni sfociate in problemi di ordine pubblico” e che, soprattutto, che “al momento non sussistono le condizioni minimali per scongiurare pericoli per la pubblica e privata incolumità” e che, sempre al momento, non vi sono i presupposti per una convivenza civile fra operatori, avventori e residenti. Questa scoperta dell’ultim’ora induce il nostro giovanotto, probabilmente non aduso a fronteggiare situazioni di crisi, a prendere carta e penna e vergare quattro righe di scritto con le quali ORDINA la sospensione del mercato pannino a tempo indeterminato a partire dall’otto aprile 2014
 
Le ragioni dei residenti e le ragioni degli altri
Che i residenti abbiano mille ragioni per essere esasperati è una cosa che non si discute, sono 12 anni che la collocazione “provvisoria” del mercato di fatto li tortura e un giorno alla settimana sconvolge il loro abituale modo di vivere; chi scrive lo sa e sa anche di non essere riuscito a risolvere diversamente il problema nei quattro anni che ha avuto a disposizione prima di passare la mano alle amministrazioni “paesane” che di anni a disposizione ne hanno avuti otto senza cavare un ragno dal buco per finire in mano a Liccardo che si accorge del problema solo ora e prende la decisione più stupida che un sindaco potesse assumere emettendo un’ordinanza che dovrà necessariamente revocare in considerazione dei danni importanti che ne derivano prima di tutto alla popolazione che, sempre più attanagliata nella morsa della crisi, aspetta il martedì per fare la spesa al mercato risparmiando qualcosa di soldi e che produce danni non meno gravi ai circa 220 operatori commerciali che perdono un giorno alla settimana di un reddito che è già quanto mai striminzito
 
Il mercato NON PUO’ essere abolito
L’istituzione o la abolizione del mercato a Marano non è un fatto sul quale il Comune può decidere in proprio perché la competenza è strettamente regionale, ma la “sospensione” ordinata dal Sindaco rischia di essere una chiusura di fatto se si considerano le motivazioni addotte, infatti:
-    Non è prevista una delocalizzazione a breve e l’area mercatale di Via G. Pepe non sarà disponibile prima di un anno
-    Le “condizioni di sicurezza” che mancano, mancano da tempo immemorabile
-    Le “condizioni minimali per scongiurare pericoli” non sono comparse in questi giorni ma erano presenti già il giorno dopo che il Sindaco si era insediato e, se non gli sono bastati 11 mesi per porvi rimedio, come pensa di riuscirci adesso nei tempi di una “sospensione”?
-    Lo stesso dicasi per le “condizioni igienico-sanitarie”.
-     Identico ragionamento vale per “i presupposti per una convivenza civile” che mancano da sempre e non dal giorno i cui i cittadini residenti sono scesi a manifestare
 
E’ chiaro che l’ordinanza non può essere revocata se non dopo la scomparsa delle ragioni di igiene, di ordine pubblico e di vivibilità che l’hanno motivata, eppure il mercato chiuso non può rimanere
 
Come uscirà Liccardo dal culo di sacco nel quale si è andato a infilare?

Non è compito nostro fornire suggerimenti a chi si è candidato per governare con la presunzione di saperlo fare, ma proviamo comunque a indicare l’unica via d’uscita che riusciamo a scorgere e che prevede un colloquio onesto con i residenti con l’indicazione di tempi certi per la delocalizzazione e l’invito a pazientare ancora un po’ assicurando tutta la collaborazione della Polizia Municipale; il ripristino delle condizioni igienico-sanitarie con l’installazione di WC chimici; il ripristino delle condizioni di sicurezza ricostituendo il corridoio emergenziale che progressivamente è stato eroso da una gestione molto casareccia, pulizia immediata e radicale a mercato ultimato; pensiamo che queste siano le “condizioni minime” per far ripartire il mercato revocando un’ordinanza che poteva essere evitata semplicemente stando sul problema e provvedendo in tempo utile alla bisogna
 
La figura del pirla
 
Ovviamente nessuno potrà evitare al Sindaco la figura barbina che si è tirata addosso, ma non è la prima e non sarà nemmeno l’ultima se non capisce che se vuole limitare i danni deve levarsi dalle scatole l’assessore Ruggiero caso mai comprandogli al mercatino dell’abuso qualche “triccabballacche” per farlo giocare senza fare danni