Apr 28 - TUTTA UN’ALTRA STORIA… I tredici anni che avevano cambiato Marano

Apr 28 - TUTTA UN’ALTRA STORIA… I tredici anni che avevano cambiato Marano

Premessa
La storia di Marano non è solo storia di malavita ma anche storia di vita, storia di un riscatto avviato, storia di una città che ha avuto l’occasione di mettere in campo potenzialità insospettate, è riuscita a recuperare ritardi abissali, a portarsi all’altezza dei tempi e proiettarsi verso un futuro di eccellenza
E’ storia vera, trascorsa in un quotidiano che, nel suo scorrere normale, non ha consentito a chi l’ha vissuta di percepirne la portata ma che prende forma e si delinea in tutta la sua concretezza se si ripercorre a distanza di tempo e, partendo da quello che eravamo, si riscopre quello che eravamo stati capaci di diventare e si riesce anche a capire quello che abbiamo perduto da quando questo percorso si è interrotto con il ritorno a quella “paesanità” che è la madre di tutti i mali [clicca qui se vuoi saperne di più sul termine “paesanità”]
Continuiamo a raccontare la storia di quell’ altra Marano riproponendo in varie puntate il resoconto alla città fatto alla fine dei tredici anni di amministrazione Bertini e consegnato a tutte le famiglie in un libretto denso di cose; per recuperare gli articoli precedenti cliccare qui: [1°] - [2°] - [3°] - [4°] - [5°] - [6°]
Due importanti precisazioni:
La storia fotografa lo stato dei fatti a marzo 2006 e ovviamente non tiene in conto del fatto che dopo sono passati Perrotta, Cavallo e qualche commissario. Per facilitarne la lettura in termini storici alcuni capitoli sono divisi in due parti, una intitolata “Come era” che viene scritta in corsivo, l’altra che si intitola “Come è oggi” e racconta come stavano le cose attualizzate a marzo 2006.
 
NEL SEGNO DELLA LEGALITA’
 
COME ERA…
Lo scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazioni camorristiche nel 1991 fu un atto necessitato: il dominio della camorra sulla vita amministrativa della città era totale, chi non era direttamente colluso o funzionale ai cosiddetti poteri forti, ne era comunque pesantemente condizionato e l’equazione “Marano = Camorra” gravava come un macigno sull’immagine della città e sulla credibilità di ognuno di noi.
 
COME E’
Oggi la camorra continua a esserci e a condizionare pesantemente la vita economica di Marano, gli interventi efficaci delle forze del’ordine ne hanno ridotto in misura importante la tracotanza, ma quello a cui la camorra ha dovuto rinunciare completamente è il dominio e il controllo della vita amministrativa; almeno fino a oggi e almeno per quanto attiene alla parte politica dell’amministrazione.
Per costruire una mentalità di legalità si sono attivate iniziative e processi di grande respiro che vanno dalla formazione alla legalità che nella scuole è ormai un vero e proprio progetto didattico, a quella che è l’immagine più ridente e viva di Marano portata in giro per il mondo dal Marano Ragazzi Spot Festival che, con tutti i suoi limiti, si ripete ogni anno da ormai otto anni e fa della nostra città la capitale del Festival dei Ragazzi per gli spot di impegno sociale e della legalità.
La Marcia della Legalità vede ogni anno migliaia di ragazzi attraversare la città per affermare la loro voglia di libertà e di giustizia.
Il plesso scolastico più importante del 3° Circolo Didattico è intestato significativamente a Giancarlo Siani, il giornalista assassinato dalla camorra di Marano; la zona più difficile della nostra città vede la strada principale intestata a Paolo Borsellino mentre per entrare a Marano venendo da Napoli si deve imboccare Via Giovanni Falcone.
Il contrasto all’abusivismo edilizio è stato puntiglioso e metodico, ma ha dovuto sempre fare i conti con leggi e procedure che rallentano e spesso inibiscono un’azione efficace e diventa assolutamente perdente quando, dopo aver acquisito al patrimonio comunale più di 40 appartamenti abusivi e dopo aver indetto un bando per la loro assegnazione ai sensi della legge sull’edilizia economica e popolare, interviene l’ennesimo condono che restituisce gli immobili agli abusivi e manda definitivamente deluse le aspettative di famiglie che contavano di risolvere il tragico problema del loro abitare. E’ la stessa delusione che interviene quando, dopo aver chiesto che gli appartamenti confiscati alla camorra fossero assegnati al Comune che ne avrebbe fatto alloggi-parcheggio per gli sfrattati il Prefetto preferisce destinarli a alloggi di servizio per i Carabinieri.
Ci sono segnali precisi di prese di posizione decisamente “contro” come quando si recuperano al patrimonio comunale aree impropriamente occupate da vari soggetti e come quando su una di queste si realizza l’edificio sede del Giudice di Pace; quello però che ci sembra più significativo è che l’azione di governo, tesa unicamente all’interesse collettivo, ha proceduto sempre dritta e tenace verso gli obbiettivi prefissati senza mai demordere e senza mai fare sconti alla camorra; ne è testimonianza quanto è avvenuto per il nuovo cimitero dove fra mille difficoltà e mille contrasti alla fine la città l’ha spuntata e siamo in dirittura di arrivo.
 

La più significativa dimostrazione di come stiano le cose fra l’amministrazione e la camorra viene dal fatto clamoroso che vede il Consiglio Comunale di Marano sciolto nel luglio 2004 con il pretesto di presunte infiltrazioni camorristiche (ennesimo tentativo di mandare a casa un’amministrazione scomoda) e reinsediato  nell’ottobre dello stesso anni dal TAR che non solo non trova tracce di infiltrazione, ma parla esplicitamente del fatto che con lo scioglimento si dava indirettamente attuazione ai progetti degli uomini di camorra che in varie intercettazioni telefoniche avevano chiaramente espresso la loro totale avversità alla “elezione di Bertini”.