Apr 23 - E’ COSI’ CHE SI E’ ARRIVATI AL DISSESTO - L’esempio “illuminante” della storia della BEGHELLI

Apr 23 - E’ COSI’ CHE SI E’ ARRIVATI AL DISSESTO - L’esempio “illuminante” della storia della BEGHELLI

 
La strada del dissesto economico del Comune di Marano è lastricata di mille episodi tutti quanti originati da un’idea aberrante e tutta “paesana” della politica: l’idea di approfittare del “potere di governare” per sistemarsi, per sistemare parenti, amici e conoscenti pescando senza ritegno e senza misura in quel pozzo di San Patrizio che sono le casse del Comune e le tasche dei cittadini.
Chiaramente quando questo criterio viene adottato da chi amministra, diventa inevitabilmente il modus operandi di tutto il sistema e ognuno si sente legittimato a partecipare al saccheggio senza scrupoli e senza limiti e più è alto il grado di responsabilità più si fa appetitoso il piatto. Giusto per capire come funzionava il meccanismo andiamo a riproporre la storia della Beghelli che è emblematica di un percorso che non poteva non produrre guasti senza fine e la ripercorriamo sinteticamente per punti cronologici
 
Un mondo di luci a costo zero
  1. Su proposta dell’Ing. Bruno Gagliardi, dirigente dell’area ambiente, fattosi nominare “energy manager”, la Giunta Comunale con la delibera 69 del 20.5.2010 decide di aderire al progetto “un mondo di luci a costo zero” presentato dalla BEGHELLI. Trattandosi di una tecnologia esclusiva non viene esperita nessuna gara a evidenza pubblica e si procede con l’affidamento diretto.
  2. Il progetto prevede la sostituzione di corpi illuminanti tradizionali con altri del tipo “a LED” che abbassano sensibilmente i consumi e prevede che la BEGHELLI fornisca, installi e curi la manutenzione, anticipandone  tutti i costi, una quantità di corpi illuminanti ristorandosi con il 90% del risparmio ottenuto dal Comune che godrà del restante 10%
  3. Il 22 luglio 2010 viene firmato il contratto che prevede la sostituzione di 2877 corpi illuminanti per un costo complessivo di 617.220 euro (praticamente ogni lampadina viene a costare 214,53 euro contro un costo di mercato di poco inferiore ai 20 euro) cifra che è considerata “corrispettivo minimo” Il costo è comprensivo degli interessi (circa 270.000 euro) per le somme anticipate spalmate nei 15 anni del servizio. Le clausole più significative sono:
a.    La durata quindicennale
b.   Dell’importo risparmiato il 90% va a ristoro della Beghelli che emetterà la fattura corrispondente a cadenza bimestrale mentre il 10% resta al Comune
c.    Qualora il risparmio realizzato risulti inferiore a quello previsto come “corrispettivo minimo” il Comune verserà una differenza a conguaglio che verrà fatturata semestralmente
d.   Il ritardato pagamento di due rate bimestrali comporterà la rescissione contrattuale in danno al Comune e l’obbligo al pagamento dell’intera fornitura detratti solo gli importi pagati e con il calcolo degli interessi valutati con uno spread di 7 punti sull’interesse nominale BCE
  1. Alla scadenza dei 15 anni e ad avvenuto pagamento dell’intero corrispettivo minimo gli apparecchi diventano di proprietà comunale
  2. Nella delibera di giunta 69/2010 si attesta “che il progetto non comporta alcun impegno di spesa” e il dirigente dell’area finanziaria dà parere favorevole “visto che non c’è impegno di spesa”. Si tratta di un errore pacchiano che il Comune paga caro e amaro perché non è la BEGHELLI intestataria del contratto ENEL ma il Comune che provvede al pagamento utilizzando i risparmi ottenuti; è chiaro che andava prevista comunque la spesa in uscita e andava inserita a fronte una posta in entrata.
  3. La BEGHELLI emette le prime fatture ma il Comune non paga perché non essendo previsto nessun impegno di spesa ogni pagamento sarebbe stato un debito fuori bilancio
  4. Nessuno provvede a rettificare la delibera assumendo l’impegno di spesa e le fatture non pagate assommano a marzo 2012 a € 40.244
  5. Con lettera del 19.11.2012 la BEGHELLI dichiara la rescissione contrattuale e  intima il pagamento di 692.280 euro
  6. Il Tribunale di Bologna il 21 marzo 2013 emette un decreto ingiuntivo per l’intera somma che viene notificato al Comune di Marano il 9 maggio dello stesso anno.
  7. Il Comune si oppone incaricando l’Avv. Griffo della difesa; nell’udienza che si è tenuta nel mese di dicembre il Tribunale dà la provvisoria esecutività per gli importi delle fatture non pagate (40.224 euro) per il rimanente importo segue l’iter ordinario e a breve la sentenza definitiva.
AVEVAMO PREPARATO ANCHE IL BIS
Con questi contratti a tempi lunghissimi, indebitando il Comune fino all’osso, l’Ing. Gagliardi si procurava il pane per la vecchiaia e peggio ancora sarebbe andata per la città di Marano se non avesse sbagliato la gara per i pannelli fotovoltaici o se, dopo un violento scazzo in Consiglio Comunale con il solito Consigliere Bertini che chiedeva con insistenza l’annullamento del contratto con la BEGHELLI, non ci fosse stato un ripensamento a seguito del quale non è stato più firmato un identico contratto con la GELBISON ELECTRONICS.
 
 
E’ così che venivano curati gli interessi di Marano nell’epoca Perrotta.