Apr 22 - TANTO TUONO’ CHE PIOVVE - I numeri del disavanzo pesano come un macigno sul futuro di Marano

Apr 22 - TANTO TUONO’ CHE PIOVVE - I numeri del disavanzo pesano come un macigno sul futuro di Marano

 
I numeri al lotto
Si erano sbizzarriti in tanti nel dare i numeri del disastro finanziario del Comune di Marano, in tanti avevano dato libero sfogo alla fantasia facendo a chi metteva ‘a coppa e in questo esercizio si erano cimentati non solo giornalisti e cronisti obbligati comunque a condire ogni giornata con  scoop più o meno attendibili ma anche accreditati personaggi chiamati in un recente passato a coprire ruoli di assoluta responsabilità i quali, pontificando con una prosopopea degna di miglior sorte, avevano tirato  quattro numeri dal bussolotto spacciandoli per il risultato di analisi approfondite e particolarmente elaborate
Adesso arrivano i numeri che sono riusciti a mettere in fila i soloni della Amministrazione Liccardo e, almeno a giudicare dal tempo infinito che si sono presi e dalla ufficialità formale con la quale vengono presentati, hanno tutta l’aria di essere credibili (per quanto a nostro parere non definitivi) e dicono una verità che suona sul futuro immediato e prossimo di Marano con i rintocchi lugubri di una campana a morto
 
Siamo al disavanzo
Non è questo il luogo per una dissertazione tecnica sui contenuti della delibera n° 58 con la quale il 10 aprile la Giunta Comunale di Marano approva lo schema di rendiconto di gestione dell’esercizio 2013 accertando un disavanzo di € 16.225.904, ci limitiamo a precisare, per chi confuso da tanti numeri sparati a casaccio potrebbe non conoscere bene il significato del termine, che il disavanzo è il risultato del confronto fra i crediti totali e i debiti totali del Comune che vede i secondi prevalere sui primi e cerchiamo di cogliere, insieme a chi ci legge, la portata storico-politico-sociale di un fatto destinato a segnare in maniera drammatica il presente e il futuro della città.
La portata storica è facilmente desumibile dal fatto che, almeno dal ‘93 a oggi, questa è la prima volta che capita che il bilancio del Comune si chiude con un disavanzo; per il resto proviamo a  ragionarci sopra insieme.
 
Che succede quando c’è un disavanzo?
Lo schema appena approvato dovrebbe essere portato in Consiglio Comunale entro il 30 aprile e la cosa ci pare alquanto improbabile ma perfettamente in linea con lo stile di questa amministrazione che arriva sempre un quarto d’ora dopo l’ultimo minuto utile; il Consiglio dovrà prenderne atto e da quel momento scattano le procedure previste dall’art. 191 del DLGS 267/2000 che prevede che “agli enti locali che presentino, nell’ultimo rendiconto deliberato, disavanzo di amministrazione… è fatto espresso divieto di assumere impegni e pagare spese per servizi non espressamente previsti per legge. Sono fatte salve le spese da sostenere a fronte di impegni già assunti nei precedenti esercizi.”
-        A titolo di esempio indichiamo che i servizi indispensabili sono gli emolumenti degli amministratori e i rimborsi dei consiglieri, gli stipendi dei dipendenti, le spese per il funzionamento degli uffici, l’acquedotto, la nettezza urbana, l’illuminazione pubblica…
-        Sempre a titolo di esempio precisiamo che dovrebbe saltare lo staff del Sindaco, dovrà ridursi il costo del personale, dovranno scordarsi il Sindaco e gli Assessori di poter ridurre l’IRPEF e le altre tasse
-        Chiariamo infine che tutte le spese attinenti il sociale sostenute o da sostenere con fondi di bilancio saranno considerate “spese liberali” e non “espressamente previste per legge”
 
Come si procederà d’ora in avanti?
Il disavanzo verrà portato in negativo nella redazione del bilancio di previsione 2014 (la data ultima per l’approvazione pare sia il 30 luglio) che dovrà contenere i correttivi per ripristinare l’equilibrio e qualora (come ci pare evidente) non sia possibile riportare il bilancio in equilibrio nel tempo breve si potrà sottoporre al Consiglio Comunale una proposta di ricorso alla procedura di equilibrio pluriennale che, se accettata dagli organi superiori, spalmerebbe il disavanzo sui prossimi dieci anni e, in questo caso, che è quello che l’Assessore Longoni sponsorizza, scatterebbero la maggior parte delle condizioni previste per il dissesto conclamato quali
-        Deliberare le aliquote e le tariffe nella misura massima consentita
-        Copertura integrale dei costi rifiuti e acquedotto
-        Controllo dotazioni organiche e rideterminazione della pianta organica
-        Revisione della spesa
-        Alienazione dei beni patrimoniali non indispensabili per i fini istituzionali
-        Riduzione delle spese per il personale attraverso l’eliminazione dai fondi per il finanziamento della retribuzione accessoria del personale dirigente e di quello di comparto delle risorse di cui agli articoli 15 e 26 dei contratti nazionali di lavoro.
-        Blocco dell’indebitamento
Praticamente dieci anni di lacrime e sangue
 
Le responsabilità
Come da copione il Sindaco Liccardo dichiara di “essere sereno” perché la colpa del disavanzo non è sua e noi continueremo a domandarci come cavolo faccia a essere sereno uno che si è assunto il compito improbo di risanare una situazione così gravemente compromessa e che, per farlo, dovrà avvalersi della collaborazione di personaggi come la Giaccio, gli Orlando, i D’Ambra, i Belmare, la Pennino e i Ruggiero; se veramente è sereno allora c’è da preoccuparsi e non poco di un altro tipo di equilibrio: il suo.
Certamente la politica “paesana” e i suoi cantori rispolvereranno il ritornello dei famosi “debiti di Bertini”  dimenticando che il fatidico Bertini non è più Sindaco da otto anni e che la legge appena citata prevede che per il risanamento dello stato di disavanzo di un Comune siano sufficienti 10 anni, quegli anni cioè che i sindaci espressi dalla paesanità più autentica avrebbero anche avuto a disposizione per rimettere le cose a posto caso mai se ne fosse posta la necessità.
Ci sono precise e inequivocabili responsabilità e, che lo si voglia o no, sono tutte quante attribuibili proprio alle amministrazioni strapaesane che, a partire da Perrotta, si sono avvicendate fino a oggi; ma anche questo argomento non è al momento all’ordine del giorno né vogliamo anticipare le conclusioni delle indagini in corso da parte della Magistratura contabile.
 
Danni gravi e permanenti
La cosa che peggiora ulteriormente le tinte fosche di un quadro già altamente drammatico è che il medico che è stato chiamato al capezzale del Comune moribondo viene dalla stessa scuola di quelli che l’hanno massacrato e la cosa non depone certamente a favore di un possibile decorso positivo a meno che il senso di responsabilità prevalga e il buon Liccardo non si faccia prendere da uno scrupolo di coscienza e decida di passare la mano.
 

Più nera della mezzanotte non può mai venire e la mezzanotte è adesso.