Apr 21- TUTTA UN’ALTRA STORIA… - I tredici anni che avevano cambiato Marano

Apr 21- TUTTA UN’ALTRA STORIA… - I tredici anni che avevano cambiato Marano

Premessa
La storia di Marano non è solo storia di malavita ma anche storia di vita, storia di un riscatto avviato, storia di una città che ha avuto l’occasione di mettere in campo potenzialità insospettate, è riuscita a recuperare ritardi abissali, a portarsi all’altezza dei tempi e proiettarsi verso un futuro di eccellenza
E’ storia vera, trascorsa in un quotidiano che, nel suo scorrere normale, non ha consentito a chi l’ha vissuta di percepirne la portata ma che prende forma e si delinea in tutta la sua concretezza se si ripercorre a distanza di tempo e, partendo da quello che eravamo, si riscopre quello che eravamo stati capaci di diventare e si riesce anche a capire quello che abbiamo perduto da quando questo percorso si è interrotto con il ritorno a quella “paesanità” che è la madre di tutti i mali (clicca qui se vuoi saperne di più sul termine “paesanità”)
Continuiamo a raccontare la storia di quell’ altra Marano riproponendo in varie puntate il resoconto alla città fatto alla fine dei tredici anni di amministrazione Bertini e consegnato a tutte le famiglie in un libretto denso di cose; per recuperare gli articoli precedenti cliccare qui: [1°] - [2°] - [3°] - [4°] - [5°]
Due importanti precisazioni:
La storia fotografa lo stato dei fatti a marzo 2006 e ovviamente non tiene in conto del fatto che dopo sono passati Perrotta, Cavallo e qualche commissario. Per facilitarne la lettura in termini storici alcuni capitoli sono divisi in due parti, una intitolata “Come era” che viene scritta in corsivo , l’altra che si intitola “Come è oggi” e racconta come stavano le cose attualizzate a marzo 2006.
 
TRASPARENZA, DEMOCRAZIA E PARTECIPAZIONE
 
COME ERA…
A parte il triste periodo del Commissariamento durante il quale, per istituto e per principio, vengono di fatto sospese le regole democratiche e nella realtà viene negato ogni contatto fra il cittadino e le istituzioni, anche nella storia precedente di Marano non era certo il cittadino comune quello che poteva tranquillamente salire le scale del Municipio e sentirsi a casa sua.
Le stanze del potere erano riservate ai politici di razza e ai camorristi, il cittadino comune non poteva presentarsi se non raccomandato e accompagnato.
L’accesso a una delibera era di fatto negato e gli atti erano appannaggio di pochi eletti.
 
 
COME E’
Esigenza primaria per l’amministrazione che seguì al commissariamento fu ricucire lo strappo fra la città e le istituzioni, far sentire il cittadino comune titolare del potere e farlo sentire a suo agio salendo le scale del Comune.
Tolti i Vigili Urbani che stazionavano davanti alla stanza del Sindaco questa si aprì spontaneamente a chiunque avesse bisogno di incontrarlo e Sindaco e Assessori sono diventati interlocutori assolutamente familiari per tutti.
Per rendere immediato il contatto fra amministrazione e cittadini si istituì il telefono verde presenziato da volontari e si inventò il “filo diretto”, una specie di incontro ravvicinato fra il Sindaco e le famiglie, con il Sindaco che ogni due settimane rispondeva in diretta televisiva alle telefonate dei cittadini.
Perché l’informazione sugli atti amministrativi fosse la più ampia e la più diretta possibile si istituì un sito internet aggiornato quotidianamente dove dati, notizie, delibere, atti di Consiglio possono essere attinti in tempo reale. Per chi non era collegato via Internet le informazioni vengono portate fino a casa con InforMarano, un bollettino mensile edito dal Comune che informa e approfondisce in merito a tutti gli atti istituzionali prodotti dalla Amministrazione o dal Consiglio Comunale. Per sostenere la diffusione dell’informazione il Consiglio Comunale ha istituito un “fondo per l’editoria” che dispone contributi per i giornali locali di qualunque parte politica siano espressione. L’ufficio Stampa e l’Ufficio per le Relazioni con il Pubblico sono ulteriori elementi di informazione e contatto.
 

L’assoluta trasparenza degli atti amministrativi è stato un impegno fisso della Amministrazione e il tentativo di evitare raccomandazioni, imbrogli e clientele è stato continuo; purtroppo non sempre è sufficiente l’onesta intenzione degli amministratori per scongiurar pateracchi; la pletora di questuanti e traffichini che bazzica negli uffici è veramente inarrestabile e non me la sento di escludere che qualcosa di meno che lecito sia avvenuto; quelle volte che ce ne siamo accorti abbiamo mandato tutto a carte quarantotto, ma chissà invece quante volte non siamo riusciti a rendercene conto e per quelle chiediamo scusa alla città.