La vita sonnolenta di un’Amministrazione, strutturalmente e irrimediabilmente votata a galleggiare nell’apatia, viene ogni tanto scossa da un’opposizione più preparata e dinamica che mette alla frusta la muta di quadrupedi dalle lunghe orecchie che, con il muso affondato nel sacco della biada intenti a cercare quel poco che ancora c’è da masticare, a tutto pensano meno che a trainare il carro sempre più impantanato di una città che continua a sprofondare
Il Consiglio sospeso
Il 15 aprile, con un articolo intitolato “la paura del Con(s)iglio” narravamo di un Consiglio Comunale mandato deserto dalle defezioni dei Consiglieri di maggioranza il 26 marzo e non ancora riconvocato in seconda seduta da un Presidente pressato e stressato perché mandasse il più lontano possibile un atto dovuto e che nella norma riprende e esaurisce i lavori del civico consesso il giorno successivo a quello della convocazione (clicca qui) Alle 10,50 del 15 aprile esce il blog e la notizia comincia a divulgarsi, alle 12,26 il Presidente dirama la convocazione per mercoledì 22 della seduta per chiudere il Consiglio del 26 marzo
Per chi come noi non crede alle coincidenze appare chiaro che la convocazione era pronta da tempo ma che si è aspettato a diramarla fino all’ultimo momento, fin quando cioè qualcuno non si fosse preso la briga di sollevare il problema
Meno chiaro invece era il motivo di questo ritardo assolutamente straordinario ed unico nella storia del Consiglio Comunale di Marano e quello dello straordinario intervento del Segretario generale che invade in maniera sempre più vistosa l’ambito delle scelte politiche nell’ormai conclamato intento di offrire ogni possibile supporto al galleggiamento della Giunta e che ha insistito oltre il semplice buon senso nello spiegare al Presidente, preoccupato di avere una pezza d’appoggio, che l’assemblea di seconda convocazione poteva “tranquillamente” tenersi anche alla fine del mese di aprile
Perché tirarla così a lungo? Si sono sbizzarrite le ipotesi più disparate senza che però nessuna convincesse più di tanto e forse in questi giorni è arrivata quella più plausibile e, guarda caso, ancora una volta è l’iniziativa dell’opposizione che detta l’agenda all’Amministrazione
La Giunta illegale
Questa volta, per capirne di più, chi ci legge può andarsi a rivedere l’articolo uscito sul Blog il 7 aprile(clicca qui) con il quale davamo notizia del fatto che l’opposizione, compatta come ormai è da un po’ di tempo, aveva presentato una mozione consiliare per richiamare l’attenzione del massimo organo di gestione democratica della città sulla condizione di assoluta illegalità nella quale opera la Giunta Municipale
In realtà l’organo di governo cittadino, incompleto da mesi per le dimissioni di due suoi componenti, si trova nelle condizioni di conclamata illegalità perché, in aperto contrasto con la legge 56/14, rileva la presenza di assessori uomini che prevale su quella delle donne con l’87% contro il 13% in luogo della prescritta proporzione del 60% e 40% La mozione chiede al Consiglio di costringere il Sindaco a rientrare quanto prima nell’alveo della legalità con opportune e urgenti decisioni.
La cosa ovviamente non poteva essere sfuggita all’occhio vigile del Segretario Generale, anche perché formalmente richiamata in una seduta consiliare da un intervento del Consigliere Recupido, ma un’ipotesi di riorganizzazione della giunta avrebbe creato non pochi problemi al primo cittadino in una situazione già estremamente precaria come quella dell’Amministrazione di Marano per cui, confermando la più volte richiamata complicità colpevole, anche la Dott.ssa Asfaldo ha preferito lasciare che la barca andasse finché le fosse possibile andare
La mozione dell’opposizione però è venuta a rompere le uova nel paniere sia perché, dovendo essere discussa nella prima seduta utile del Consiglio Comunale, ha stretto i tempi oltre misura sia perché la stessa maggioranza si troverebbe con due piedi in una scarpa per il fatto che non potrebbe votare contro una mozione che chiede semplicemente il rispetto di una legge dello stato.
A questo punto l’unica via d’uscita era quella di evitare la mozione dando tempo al Sindaco di prendere le necessarie decisioni prima della convocazione del Consiglio ed ecco allora che torna a fagiolo l’insistenza del Segretario per rimandare il più lontano possibile la seduta di seconda convocazione in maniera che il tremebondo Liccardo potesse usufruire di un mese aggiuntivo per vedere di dipanare la matassa. A quanto si apprende da una testata a tiratura paesana la cosa pare sia avviata a soluzione nel più liccardiano dei modi: sembra infatti siano state individuate due donne, una delle quali verrebbe addirittura importata da quel di Villaricca dimostrando scarsa stima nella qualità del mondo femminile maranese da parte del Sindaco, che pare siano chiamate a far parte dell’organo di governo con il precipuo scopo di un’osservazione meramente formale degli obblighi di legge.
Se così fosse sarebbe un’altra occasione perduta ma la storia di Longoni insegna che in un contesto di lillipuziani un soggetto di media statura crea forti disagi per cui il livellamento verso il basso pare una deprimente necessità.
Intanto però la legge è salva (grazie all’opposizione)!!!