Apr 2 - LA CITTA’ CHE VOGLIAMO Linee guida per una città sostenibile
Riprendiamo a parlare di Piano Regolatore
Concludendo l’articolo “E ora chi glielo dice a Matteo?” apparso sul blog il 21 marzo ci eravamo impegnati a ritornare a breve sull’argomento del Piano Regolatore per illustrare nel dettaglio le idee alle quali, qualora gli elettori vogliano che siamo noi ad amministrare Marano, ci atterremo nel disegnare per gli anni a venire quella che noi vogliamo che sia una città sostenibile e lo facciamo ben volentieri sia perché ci piace confrontarci con i nostri lettori sui problemi portanti del nostro progetto di governo sia perché in questi giorni “l’armata Brancaleone” che si sta quotidianamente componendo e scomponendo in un centrosinistra sempre più fluttuante pare che abbia trovato la quadra sulla “carta di intenti” dove, nell’immaginifico contesto del paese dei sogni di una improbabile Alice, ci chiariscono la loro idea di Piano Regolatore e ci stuzzica non poco la possibilità di proporre un confronto diretto
La città sostenibile
Chiamiamo sostenibile quella città nella quale chi ci vive si trova a suo agio, dove la qualità della vita di tutti gli abitanti raggiunga progressivamente i parametri di una sopportabilità che piano piano diventa accettabilità per trasformarsi poi nel piacere di esserci ed in questa prospettiva riteniamo si debba mettere a punto un piano regolatore “in progress” che, partendo dalla riduzione dei punti più aspri di criticità che rendono insopportabile la vita a Marano, passi alla programmazione di strutture e servizi che facciano salire il livello della vivibilità fino alla accettabilità per progettare a tempi medi un habitat dove vivere sia un piacere
Per evitare che tutto questo sia semplicemente un effluvio di belle intenzioni abbiamo tratteggiato le linee guida di un preciso processo di riorganizzazione del territorio che, partendo dall’analisi scrupolosa dell’esistente, definisca in termini programmatici una proposta di rigenerazione urbana.
Le verifiche preliminari. Va preliminarmente verificato il costruito globale sommando alla edificazione “regolare” quella abusiva per capire:
- se il fabbisogno abitativo è complessivamente coperto dal costruito o se, a seguito di una valutazione dell’andamento demografico consolidato, non risulti la necessità di una nuova edificazione per soddisfare la domanda interna
- quale sia l’effettiva densità abitativa del territorio cittadino e se questa rispetti i parametri ottimali per un vivere di qualità
- qual’ è la disponibilità di verde per ogni singolo abitante e se anche in questo senso è rispettato il rapporto individuato come ottimale
Scelte condivise. Stabilito che il rispetto dei parametri ottimali non è derogabile e che in prima istanza si dovranno progettare quelle opere che rendano più vivibile l’attuale impianto urbano, si aprirà un confronto con la città per assumere decisioni condivise in merito al futuro di Marano.
Si dovrà compulsare la città sui seguenti punti programmatici:
- l’eventuale nuova edificazione dovrà puntare esclusivamente a soddisfare la domanda interna?
- L’opportunità di compensare l’eventuale deficit di risposta alla domanda interna mediante la riqualificazione del centro storico piuttosto che non ricorrendo un ulteriore consumo del territorio
- Soddisfatta la domanda interna è il caso di fermarsi o è ipotizzabile una ulteriore espansione che provochi una nuova immigrazione con tutte le conseguenze di natura sociale e strutturale che questa potrebbe comportare quali la necessità di nuovi edifici scolastici, nuovi problemi di sostegno a nuove famiglie che non troveranno sbocchi occupazionali nella nostra città, compatibilità con il sistema viario ecc.?
Programmare lo sviluppo. Il Piano Regolatore dovrà essere volano di sviluppo e strumento fondamentale per la trasformazione di una città-dormitorio in una città che offra opportunità occupazionali ai suoi abitanti e in questo senso dovranno essere previsti e creati sistemi di raccordo con le grandi vie di comunicazione, una volta avviato il PIP e in previsione di un superamento della crisi generale si dovrà prevedere un ampliamento dell’area industriale, si dovrà prevedere seriamente il recupero delle vecchie masserie e la valorizzazione dei reperti storico-archeologici per creare percorsi agro-archeo-turistici, dovranno prevedersi poli per l’attività artigiana con la delocalizzazione di quelle maggiormente inquinanti, compatibilmente con le recenti previsioni normative dovrà essere limitata l’apertura di centri di grande distribuzione per favorire il commercio di vicinato
Le lottizzazioni

A misura d’uomo
Come i nostri lettori crediamo abbiano avuto modo di apprezzare abbiamo pensato il nuovo Piano Regolatore in una maniera molto concreta e l’abbiamo rapportato alla dimensione di una città che è quella che ci sta maggiormente a cuore: una città a misura d’uomo
Il Piano Regolatore in pillole del Centro Sinistra
Ci piace riportare qui di seguito TUTTO quello che ci dicono in merito al Piano Regolatore quelli che hanno firmato la famosa carta di intenti e, anche se sembra impossibile, giuriamo che è tutto, veramente tutto nei pochi righi che seguono:
“Bisogna approvare il nuovo Piano Urbanistico Comunale e arrivare, finalmente, al superamento dell’attuale Piano Regolatore. Il nuovo PUC dovrà puntare su aree verdi, impianti sportivi, servizi e trasporti, per migliorare la vivibilità di un abitato cresciuto – soprattutto nelle periferie – in modo eccessivo e senza regole. Quanto alle zone edificabili del vecchio Piano Regolatore, si punterà a ridurre drasticamente gli indici di edificabilità, anche al fine di rendere economicamente più vantaggioso il recupero dell’edificato esistente.”
Hanno notato una qualche sottile differenza i nostri affezionati lettori?
Mauro Bertini