25 Ottobre 2013 - La finestra su Torre Caracciolo : ABBANDONATI AL NOSTRO DESTINO?
Più tasse ,meno servizi = disagi per tutti. È questa l’equazione che esprime al meglio la situazione in cui vivono migliaia di cittadini maranesi. C’era una volta la riduzione sugli abbonamenti UnicoCampania, ma adesso studenti e lavoratori, che dovrebbero usufruire di una detrazione in base al proprio reddito, sono costretti all’esborso dell’intera cifra per avvalersi di un servizio di trasporto pubblico, che in realtà, risulta difficile ritenere tale. Facendo un giro per Torre Caracciolo, è all’ordine del giorno notare gruppi di persone in attesa dell’autobus: sulle fermate non ci sono le pensiline, per ripararsi dalla pioggia e dalle tempeste dei mesi invernali. Le panchine sono solo un lontano miraggio. I pulmini non arrivano perché sono inglobati nel traffico caotico dell’anello della Zona Ospedaliera. Un’altra problematica che rientra nel quadro dell’ordinaria e drammatica giornata dei pendolari è il percorso della navetta dell’ANM alla famosa rotonda di Città Giardino. Il manto stradale non è dei migliori e gli automobilisti sono costretti a rallentare bloccando l’arteria che collega Via Marano Pianura a Via Camillo Guerra. La critica, però, non deve rimanere fine a se stessa ed inascoltata, pertanto noi cittadini di Torre Caracciolo scegliamo la strada del fare proponendo, da parte nostra, un servizio di trasporto pubblico che partendo dallo stazionamento di Via Romano arrivi fino al piazzale antistante l’ospedale Monaldi. Bisogna evitare l’inutile e trafficata rotonda di Città Giardino, percorso già egregiamente servito dalla linea C43. Marano ha bisogno di una crescita uniforme e gli interventi non devono essere mirati solo al centro cittadino, al corso principale e al salotto buono della città. Bisogna altresì pensare alla collina di Torre Caracciolo, l’Altra Marano trascurata dalle autorità comunali e troppo spesso abbandonata al proprio destino. Ci auguriamo un intervento deciso ed efficiente sulla nostra zona in modo da smuoverci dall’equazione più tasse, meno servizi che rappresenta la nostra drammatica e pietosa condizione attuale.
Ciro Accardo