Che il Sindaco Liccardo, imbambolato per conto suo oltre ogni ragionevole immaginazione, si fosse contornato di una schiera di parvenus incapaci e maldestri, fatta salva la buona pace di uno su sette, ce ne eravamo ampiamente resi conto già dal primo annuncio della formazione della Giunta ma che questa disarticolata armata Brancaleone avesse l’abilità di incartarsi immancabilmente ogni volta che si muove e di farlo in una maniera tanto pacchiana non ce lo saremmo aspettato nemmeno noi che pure eravamo preparati al peggio. Ci aiutano a spiegarci meglio i due recentissimi episodi che ci accingiamo a raccontare
Il tribolato percorso della refezione scolastica

Muovendosi con un sufficiente anticipo l’allora commissario Tramonti il 20 maggio 2013 bandisce la gara d’appalto per l’affidamento del servizio di mensa scolastica di durata biennale e spedisce bando e capitolato alla Stazione Unica Appaltante (S.U.A.) che scopre delle insanabili discrasie fra i due atti e rimanda tutto a Marano con l’indicazione delle correzioni da apportare; le correzioni vengono apportate ma questa volta sono gli uffici comunali a scoprire che nelle osservazioni fatte dalla S.U.A. ci sono cose che non quadrano e in questo scambio di cortesie fra le due strutture passano giorni e mesi per cui si arriva alla apertura delle scuole e il bando non è ancora partito

Entra in scena l’assessore D’Ambra (e questo è il bello di Marano dove anche il dottore Domenico D’Ambra può diventare assessore) il quale, muovendosi con la grazia di un ippopotamo in una cristalleria, decide di annullare tutto, di preparare una nuovo capitolato e un nuovo bando di gara e nelle more di procedere all’affidamento provvisorio del servizio mediante procedura ristretta e, guarda caso, la procedura ristretta viene bandita con quel capitolato che la S.U.A. aveva ritenuto illegittimo lasciando ovviamente in noi che scriviamo e in chi ci legge il dubbio atroce in merito al fatto che il capitolato illegittimo per la gara biennale diventi stranamente legittimo per un affidamento provvisorio. Il dubbio ovviamente fa scattare il sospetto che ci sia sotto una manfrina per favorire, grazie alle manovre che consente la procedura ristretta, qualcuno dei soliti noti che potrebbe in seguito beneficiare di una serie di proroghe come la storia della Falzarano insegna
Delibera, controdelibera e pacco finale
L’ufficio più disastrato fra tutti gli uffici del Comune di Marano è senza nessunissima ombra di dubbio l’Ufficio Tecnico abbandonato all’anarchia più totale dai tempi del famigerato Pitocchi e svuotato da tutta una serie di figure professionali che nel corso degli anni hanno lasciato Marano per approdare a sedi più vicine a casa, per respirare un’aria meno infetta o assurgere a funzioni di maggiore prestigio. Proprio a seguito del consistente numero di dimissionari e grazie ai pensionamenti per i quali non si è provveduto alla sostituzione in forza del cosiddetto patto di stabilità, si sono create nuove disponibilità che consentono l’assunzione di nuovo personale e in questo senso si era mosso il Commissario Straordinario che con la delibera n° 20 del 8 marzo 2013, nell’approvare il nuovo fabbisogno del personale, aveva previsto l’assunzione di un Ingegnere con funzione di Istruttore Tecnico di categoria D.
Attualmente le funzioni di Dirigente dell’Area Tecnica sono assolte dall’Arch. Picariello con un contratto che scade il 30 novembre e che non si sa se verrà rinnovato nelle more che si bandisca un concorso per la copertura del ruolo in maniera definitiva (cosa che avrebbe dovuto essere messa in cantiere il giorno dopo l’insediamento del Sindaco) né se alla proposta di rinnovo lo stesso darà la sua disponibilità visto il carico enorme di lavoro che grava sulle sue spalle in assenza di figure professionali in grado di assumersi almeno la responsabilità di un delle due grandi branche nelle quali si divide l’Area Tecnica dove attualmente sono accorpati sia i Lavori Pubblici che l’Urbanistica.

In buona sostanza c’è il rischio concreto che se entro il 30 novembre il Comune non si sarà dotato del nuovo ingegnere venga a trovarsi anche senza dirigente e il caos sarebbe totale. Andata deserta la procedura di mobilità indetta dal Commissario, la Giunta Liccardo cerca di mettere una pezza e il 29 luglio, con la delibera n° 7, su proposta dell’Assessore Eliodoro Belmare (perché questo è il bello di Marano dove anche il Geom. Eliodoro Belmare può fare l’assessore al personale) decide che, per fare prima, piuttosto che non indire un nuovo concorso si debba procedere a attingere dal RIPAM Napoli un Ingegnere Istruttore Direttivo Tecnico fra quelli selezionati per il Comune di Napoli dal FORMEZ (struttura ministeriale per selezione del personale su scala nazionale). Solo ai primi di ottobre il nostro baldo giovanottone, chiamato a fare l’assessore, si accorge che i tecnici selezionati per il Comune di Napoli prima di essere immessi in servizio devono fare un corso di 700 ore per cui il nuovo ingegnere potrebbe essere operativo non prima marzo 2014 e allora propone alla Giunta di fermare tutto e nasce la delibera n° 26 del 15 ottobre con la quale viene annullata la delibera n° 7 (della serie “chi fravaca e sfravaca”…), si decide di eliminare il part-time che sarebbe stato indicato come condizione nella delibera annullata (anche se, leggendola e rileggendola di questo part-time non si trova cenno) e di andare a pescare il nuovo tecnico per Marano nelle graduatorie del RIPAM Abruzzo dove non sono previsti tempi per la formazione e l’aggiornamento. Adesso si tratta di vedere se fra i tecnici abruzzesi acquisiti alla graduatoria se ne trova uno disponibile a venire dalle nostre parti e se questo, una volta capito l’ambientino nel quale dovrebbe lavorare, se la sentirà di rimanere. Ma tutto questo succederà prima del 30 novembre? E quand’anche tutto questo succedesse qualcuno dovrebbe spiegare al nostro improvvido assessore che esiste l’alta probabilità che venga a capitare in qualunque momento quello che è già avvenuto per tanta parte del personale acquisito tramite RIPAM fuori zona e cioè il fatto che non appena si è liberato un posto vicino casa hanno piantato baracca e burattini e se ne sono andati lasciando sguarnito l’UTC di Marano e se le cose andassero a finire così il bidone combinato al Comune di Marano dalla disavvedutezza di un geometra improvvisatosi assessore sarebbe davvero completo.
Siamo proprio sicuri che fosse di questo manipolo di sprovveduti che la nostra città aveva bisogno per tentare di risollevarsi?