16 Ottobre 2013 - IL PEZZOTTO - Un esempio di come si appezzottano le gare a Marano

16 Ottobre 2013 -  IL PEZZOTTO - Un esempio di come si appezzottano le gare a Marano

Gli specialisti del pezzotto
E’ risaputo che l’Ufficio Tecnico di un comune è il punto nevralgico dove si incrociano interessi milionari fra opere pubbliche da progettare e gestire, autorizzazioni a costruire per bugigattoli e lottizzazioni da assegnare, permessi da concedere, controlli da effettuare e mille altre occasioni nelle quali si snodano affari importanti ed è altrettanto risaputo che se lo spirito è forte la carne era e rimane debole per cui resistere alla tentazione (sempreché la voglia di resistere ci sia) di partecipare al banchetto si fa ogni giorno più difficile, se poi alla naturale debolezza della carne si aggiunge una discreta dose di “cazzimma” e un appetito un pochetto superiore alla norma, se la politica che dovrebbe vigilare e controllare si fa complice e mandataria, se a gestire la combriccola viene chiamata una autentica “maitresse” che in prima persona si impegna a organizzare “trastole” per sé e per i suoi, se si crea un contesto che garantisce una sostanziale impunità allora la cosa finisce con lo strutturarsi e si trasforma in sistema e questo è quello che è successo a Marano dove il passaggio dell’era Perrotta-Pitocchi ha sancito una sostanziale licenza a delinquere
Se poi è vera l’intuizione darwiniana secondo la quale la funzione crea l’organo allora è vero anche che con il passare del tempo il sistema si perfeziona, il timore di essere scoperti piano piano si attenua lasciando il campo a una incredibile sfrontatezza coperta dal coinvolgimento generale, si affinano metodi e criteri e si diventa autentici specialisti dell’imbroglio che si fa tanto quotidiano e normale da non essere più nemmeno considerato tale e si consolida un’opinione ormai ampiamente diffusa in città dove si dà per acquisito che nel nostro ufficio tecnico il più pulito abbia la rogna e che noi ci limitiamo a riportare come vox populi
Per farci capire ancora meglio raccontiamo una storia che si è riproposta alla nostra memoria scartabellando fra vecchi appunti
La storia
Con l’arrivo di Pitocchi a Marano scompare definitivamente la pratica delle gare aperte e si è passati stabilmente all’uso universale della cosiddetta “procedura negoziata” che consente, con pochi e semplici trucchi, di individuare la ditta alla quale verranno assegnati i lavori molto prima che parta la gara
L’aggiornamento dell’Albo delle Imprese di Fiducia Il 9 luglio 2010 l’Ing. Pitocchi con la determina 242 approva un nuovo albo delle imprese di fiducia del Comune e già su questo si sbizzarrirono le voci popolari perché si scoprì che delle prime 25 ditte almeno 21 facevano capo al Consigliere Comunale Geom. Luigi Del Prete.
La gara per il Plesso Monteleone Sempre il 9 luglio con la determina immediatamente successiva n. 243 viene indetta la gara a procedura negoziata per lavori di manutenzione del Plesso Scolastico Monteleone per un importo pari a € 284.196 e, come regola vuole, vengono invitate a partecipare 5 ditte: PIA 46 di Napoli, CEM.AR 86 di Marano, Edil Sud 75 di Quarto, Fradel Costruzioni di Quarto, Alba 81 di Marano. Alla scadenza vengono protocollate solo le offerte di Alba 81, PIA 46 e CEM.AR 86, la prima viene esclusa per un vizio di forma  e fra le due rimaste in gara i lavori vengono assegnati dalla commissione composta da Pitocchi, Ferriello e Graziano (un terna che ricorre in tutte le operazioni più chiacchierate) alla Alba 81 con sede a Via U.Terracini n° 8 a Marano con un ribasso del 13,10% (i ribassi abituali superano il 30%).
La gara per il Plesso S. Marco Siamo ancora al 9 luglio quando con la determina n° 244 (notare la perfetta consequenzialità) viene indetta la gara per il Plesso S.Marco per un importo di € 215.597,47. Partono le lettere di invito per le ditte CEM.AR 86, Edil Sud 75, Fradel Costruzioni, La Nazione di Quarto e La Passerella di Villaricca. Alla scadenza, ancora una volta, si presentano solo tre imprese che rispondono al nome di CEM.AR 86, La Passerella e La Nazione. La commissione di gara, sempre composta da Pitocchi, Ferriello e Graziano, assegna i lavori alla CEM.AR 86 che ha sede a Marano alla Via U. Terracini n° 8.
Quattro uova in un solo piatto
Non sappiamo con quanta attenzione i nostri lettori ci abbiano seguito fin qui e, a beneficio dei più distratti, suggeriamo di notare che
-        tutto avviene nella stessa data ed è il 9 luglio 2010 quando si costituisce l’Albo e vengono indette le gare
-        tre ditte ricevono la lettera di invito per entrambi i lavori quando il buon senso e le regole avrebbero suggerito di scalare nell’elenco
-        la ditta CEM.AR assegnataria dell’appalto della seconda gara ha la sede allo stesso indirizzo dove ha sede l’impresa Alba 81 vincitrice della prima e che è risaputo essere una delle tante ditte che fanno capo al Consigliere Comunale Geom. Luigi Del Prete, grande elettore di Mario Cavallo e membro della Commissione Consiliare per i Lavori Pubblici che ancora una volta fa quattro uova in un solo piatto
La commistione fra la politica e le trastole dell’UTC
Da quello che abbiamo appena raccontato, e che solo il più banale fra gli esempi, risulta chiaro come il sole che  la politica, che ha per compito istituzionale quello di indirizzo e di controllo della vita amministrativa di fatto fa indirizzo e controllo a proprio uso e consumo, porta a casa risultati truffaldini, si fa complice degli imbrogli e autorizza pratiche illecite e illegittime a tutto campo. Ci guardiamo bene, ovviamente, dall’ attribuire ai politici la responsabilità imperdonabile di aver sviato delle brave persone portandole sulla strada della perdizione perché non abbiamo molti dubbi nel ritenere che, anche quando amministratori e politici cercavano di controllare l’esatta applicazione delle legge e la trasparenza degli atti, non ci fosse chi si lasciava incantare dalle sirene delle imprese e dei palazzinari che erano disposti, a fronte di un occhio di riguardo, a integrare gli stipendi del Comune con lauti compensi molto più appetibili, però all’epoca, se non altro, dovevano farlo cercando di non farsi scoprire, cosa ben diversa da quando hanno potuto contare sulla sponda offerta da una politica fattasi complice
Un bella gatta da pelare per Liccardo
Una situazione che si è consolidata negli anni e che è arrivata a coinvolgere tutto e tutti non si smonta senza un intervento radicale, senza che qualcuno faccia piazza pulita cercando di rimettere in moto un processo più o meno virtuoso, magari suscettibile di deteriorarsi a sua volta sui tempi lunghi, ma la nuova amministrazione (che poi ormai tanto nuova non è) non può prescindere da mettere le mani in questo guazzabuglio anche perché non può richiamarsi a una pilatesco “non sapevo” quando l’intero Consiglio Comunale ha dovuto prendere atto di quello che è successo con il PIP e dei guasti incalcolabili prodotti con la perdita di larga parte dei finanziamenti PIU Europa dovuta proprio alla incapacità, alla insipienza, alla leggerezza e alla ingordigia di chi ne ha avuto fra le mani la gestione né è ragionevole la considerazione che qualche consigliere ha fatto proprio in Consiglio quando ha detto “che con questi tecnici noi dobbiamo governare” perché siamo convinti che nemmeno chi ha avanzato questa strampalata riflessione terrebbe alle sue dipendenze e in funzioni di responsabilità chi ha  combinato disastri di queste dimensioni e che non può che continuare a combinarne. 


E’ certo che la cosa richiede una grande chiarezza di idee, una notevole forza decisionale e tutta un’altra serie di attributi che per il momento non ci sembra siano quelli che il nostro Sindaco fino a oggi ha dato alla città l’opportunità di apprezzare.