02.01.2013 00:33
“E di questo passo (le lottizzazioni) si faranno tutte. Ed è giusto che si facciano tutte, perché lo prevede il Piano Regolatore Generale. La cosa che non riesce a passare, a Marano e probabilmente anche altrove, è che se il PRG prevede che si costruisca in una certa zona, le amministrazioni comunali possono fare melina, prendere tempo, ma poi la lottizzazione si farà, perché è nel diritto dei proprietari. Bisogna approvare un nuovo strumento di pianificazione urbanistica, che sia coerente con la Marano di oggi e con quella che vorremmo che fosse Marano domani, e che riduca drasticamente gli indici di edificabilità…”
Viene servita così a SEL e alla sua voglia di programma e di tavoli sui quali discutere una minestra già scodellata e i cui ingredienti non sono stati decisi in un confronto politico ma sicuramente concordati in altre sedi dove si è più propensi a impastare il cemento che non a confezionare progetti utili per la città. A questo punto si rispolvera il vecchio ricatto per cui se non mangi la minestra non ti resta che saltare la finestra e a Stefania Fanelli e ai seguaci del partito di Vendola, se non vogliono restare soli con le loro belle idee e insistono nel voler aderire al Centro Sinistra, non resta altra scelta se non fingere di accontentarsi della osannata riduzione delle cubature e imbarcarsi in questa oscena avventura.
D’altra parte che la sortita di Morra non sia il risultato di un parere estemporaneo e personale è ampiamente confermato dagli interventi ad adiuvandum di altri significativi protagonisti del progetto, infatti Crescenzo Coppola scrive: “Matteo, ovviamente condivido… bisogna lavorare a un nuovo PRG connotato da una sensibile riduzione degli indici di edificabiità” e Eduardo Simioli conferma che il programma è già stato definito intervenendo a suo volta per dire: “L'abbattimento delle cubature sulle zone "C" è parte integrante del nostro programma, se vinciamo noi spero sarete i primi ad appoggiare tale provvedimento”.
Le lottizzazioni furono poi fermate da Perrotta come ritorsione contro Morra quando il PD decise di non candidarlo a Sindaco, ma il segnale era già chiaro come, per chi se ne intende un po’, è chiaro il tentativo di infinocchiare gli sprovveduti parlando della inoppugnabilità dei “diritti dei proprietari” perché se questi diritti fossero così inoppugnabili non si capisce perché, a detta del Giudice Ceppaluni, nelle elezioni del 2001 il candidato sindaco Giuseppe Spinosa (ancora una volta del Centro Sinistra) chiedeva i voti promettendo in cambio “le lottizzazioni”.
LA VOGLIA DI MATTONE DI UN ASPIRANTE SINDACO Matteo Morra spiega le ragioni della sua candidatura
Nel primo numero di novembre de L’Altra Marano”, commentando un comunicato apparso su INTERNAPOLI che definiva “Un’alleanza nuova e inedita” la ricomposizione del vecchio accrocco fra Italia dei Valori, Partito Democratico, Popolari, Verdi e una lista civica inventata da Eduardo Simioli, ci ponevamo questa domanda: visto che “trippa per gatti pare non ce ne sia proprio più, perchè tutta questa voglia di ritornare al Comune da parte di chi proprio con il suo insaziabile appetito ha prodotto questo drammatico stato di cose? Non c’è dubbio che questa è gente che non fa politica per passione o per spirito di servizio e se ci riprovano vuol dire che hanno adocchiato qualcosa di appetitoso…”
E’ arrivata la risposta
Per noi la risposta era scontata ma l’occasione per spiegarla in termini inequivocabili ai nostri lettori ce l’offre un diretto intervento di quel Matteo Morra che, aldilà della sceneggiata delle primarie, sarà il candidato a Sindaco di quel pasticciato rassemblement a cui hanno dato il nome di Centro-Sinistra; è lui che, commentando su Facebook un articolo di Nando Bocchetti che parla della lottizzazione C17 prevedendo che la seguano a breve molte altre, interviene senza troppi giri di parole e spiega a chiare lettere qual è la ragione del suo impegno politico; riportiamo l’illuminante intervento in maniera letterale:

Ecco spiegato l’arcano: l’obbiettivo è fissato in termini espliciti e sono le lottizzazioni e un piano regolatore che le ricomprenda magari riducendo (a mò di specchietto per le allodole a beneficio dei palati più raffinati) l’indice di edificabilità; tutto il resto serve a fare scena; servono a fare scena le enunciazioni sui problemi della città, sulle le difficoltà finanziarie, sul baratro nel quale Marano è precipitata in questi ultimi sei anni di rapina, clientelismo e arrembaggio.
Si spiegano così tante cose che sembravano inspiegabili quale l’innaturale connubio fra Morra e Simioli, il blocco di ogni possibile rinnovamento all’interno del PD, la sicurezza di avere numeri che non trovano logico riscontro in termini meramente politici, l’immediata coesione degli attori più significativi della coalizione e l’adesione di una lista civica prima ancora che se conoscessero il nome e i programmi.
La minestra e la finestra


A cosa si riferisce, allora, il comunicato di SEL che propone ancora “un incontro con le forze politiche al fine di sottoporre all’attenzione dei partiti del centrosinistra presenti al tavolo un documento politico.”? Se il programma è già stato fatto a che serve il nuovo documento politico?
La voglia di mattone
C’è chi nasce con la voglia di fragola e chi nasce con la voglia di caffè; Matteo Morra è indiscutibilmente nato con la voglia del mattone e gli inequivocabili segni si erano già manifestati quando, da assessore all’urbanistica, fece di tutto per lanciare cinque lottizzazioni PEEP contrabbandandole per case Popolari sapendo benissimo che nel caso specifico non valevano le ingegnose e pretestuose motivazioni di presunti “diritti di proprietari” perché, trattandosi di edificazione di iniziativa pubblica che prevede l’assegnazione delle aree tramite bando pubblico, proprietari legittimi e legittimati non ne esistevano ancora.

Si pone inoltre una ulteriore domanda alla fantasia dei più; perché questo Morra non ha avviato l’iter per il nuovo Piano Regolatore negli anni in cui era a ciò deputato facendo l’assessore all’Urbanistica?
La prova del nove
Pensiamo di aver fornito elementi sufficienti per sgombrare il campo dal dubbio che le nostre siano mere congetture, ma qualora il nostro sforzo non abbia prodotto il risultato sperato rimandiamo il tutto alla prova dei numeri che usciranno dalle urne. A detta dei bookmakers nostrani la cosiddetta coalizione del Centro Sinistra è accreditata di un consenso che non dovrebbe superare i 3.500-4.000 voti e il risultato disastroso delle ultime amministrazioni dovrebbe far immaginare un logico crollo; se dalle schede uscisse un risultato che supera ampiamente questo numero si capirà dove sono andati a finire questa volta i voti della Compagnia del Mattone.
La proposta è oscena ma legittima
Abbiamo raccontato dei fatti che forse non tutti sapevano ma che non demonizzano nessuno, ci siamo limitati a rimarcare i contorni di una proposta decisamente oscena ma pienamente legittima che legittimamente viene sottoposta al giudizio degli elettori; saranno loro a decidere se prenderla in considerazione o no.
Noi ci prendiamo solo la briga di suggerire una riflessione: possibile che con tutti i problemi che ha Marano e che ha la maggioranza dei suoi cittadini si costruisca il programma elettorale di una coalizione partendo dai problemi che hanno i palazzinari?
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